ANSA/EPA/SEDAT SUNA

Il segretario dell’Onu ha definito l’accordo sullo sblocco dell’export del grano “un faro nel mar Nero”. Erdogan: “ora speriamo che si riapra uno spiraglio per la Pace”

Russia e Ucraina hanno firmato oggi l’accordo che sblocca ufficialmente l’export sul grano. Dopo la sigla, i ministri di Kiev e Mosca si sono dati la mano e c’è stato un grande applauso. La firma è avvenuta a Istanbul, grazie all’intercessione e alle mediazione della Turchia e dell’Onu. Dopo la sigla delle due controparti, hanno preso la parola il segretario generale dell’Onu Guterres e il premier turco Erdogan.

«Questo accordo non è stato facile – ha detto Guterres. – Dall’inizio della guerra ho sottolineato che non c’è soluzione alla crisi della fame mondiale senza fare in modo che ci sia pieno accesso al mercato alimentare ucraino e a quello dei fertilizzanti russi. Il percorso è stato arduo. Ad aprile ho incontrato il presidente Erdogan, in seguito Putin e Zelensky per proporre un piano e da allora abbiamo lavorato instancabilmente. Gli sforzi sono stati enormi e i negoziati estenuanti, l’impegno e l’abnegazione sono ancora più evidenti oggi. Il mondo ha disperatamente bisogno di far fronte alla crisi alimentare. Contiamo su Istanbul per mantenere questo ruolo di mediatore in futuro. Resteremo all’interno dell’Onu coinvolti nell’accordo. Sono grato del lavoro delle task force Onu che hanno adottato un approccio coordinato. Il primo gruppo è guidato da Griffith che ha incluso anche l’Organizzazione internazionale per il trasporto marittimo. Oggi annunciamo la creazione di un centro di coordinamento per l’attuazione dell’iniziativa sul mar Nero. Questa task force si occuperà di eliminare gli ostacoli al commercio del grano proveniente dal mar Nero. Chiedo agli Stati coinvolti di non lesinare gli sforzi per il commercio del grano e per la pace. Questo accordo è senza precedenti perchè le due parti sono coinvolte in un conflitto armato. Le vittime continuano ogni giorno. Il faro di speranza nel Mar Nero risplende grazie allo sforzo collettivo di tanti. Tutti dobbiamo fare in modo che questo faro ci guidi nell’alleviamento delle sofferenze umane e nel raggiungimento della pace».

Ha preso poi parola il presidente turco Erdogan: «illustri rappresentanti di tutte le delegazioni, benvenuti a Istanbul. Il punto di incontro di continenti e civilizzazioni. Siamo uniti dopo l’incontro tenutosi il 29 marzo che ha costituito una svolta nei negoziati. Sono molto lieto di porgervi il benvenuto per una giornata storica: siamo fieri del nostro ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto una crisi alimentare mondiale che è stata all’ordine del giorno per molto tempo. L’accordo odierno riguarderà tutte le nazioni del mondo, dall’Africa all’Asia, tutti insieme stiamo evitando l’incubo della fame, stiamo portando sicurezza alimentare. Questo è un elemento fondamentale per molti aspetti. Abbiamo evitato un ulteriore aumento dei prezzi che potrebbe essere comunque possibile a causa della siccità. Noi in questo modo abbiamo creato le condizioni per mantenere sotto controllo l’inflazione dei prezzi dei generi alimentari. Per arrivare a questo accordo abbiamo dovuto seguire un percorso denso di ostacoli, costellato di difficoltà; le consegne sono rimaste bloccate per molto tempo, siamo rimasti in contatto con le controparti per molto tempo; abbiamo tenuto consultazioni molto lunghe per cercare di soddisfare le preoccupazioni di ambo le parti. I ministri degli Affari esteri hanno profuso alacri sforzi il loro contributo è stato fondamentale come pure quello del team negoziale del segretario generale Guterres. E vorrei complimentarmi con tutte le parti in causa, vorrei includere i presidenti Zelensky e Putin. Nei prossimi giorni vedremo che si aprirà uno spiraglio nei commerci mondiali e questo spiraglio partirà dal mar Nero. È stato raggiunto un accordo a 360 gradi e questo piano sarà seguito da un centro di coordinamento che avrà sua sede a Istanbul. La comunità internazionale trarrà grande beneficio da questo accordo. Questo lungo percorso è iniziato quattro mesi fa, i negoziati sono stati avviati qui, tra Ucraina e Russia. Questa guerra non avrà vincitori e vinti, continua da cinque mesi, l’unico sconfitto sarà il mondo. Questa guerra si protrae nel silenzio: il costo economico è molto elevato come pure quello umano. Il conflitto armato separa due Paesi ma anche il resto dell’umanità. La guerra non è il nostro destino non vogliamo che la guerra costi la vita di tanti innocenti, sappiamo che non ci saranno perdenti con una pace giusta. Ora speriamo che si riapra uno spiraglio per la Pace».

Il ministro della Difesa di Mosca Serghei Shoigu ha dichiarato che la Russia non approfitterà per trarre vantaggi militari dallo sminamento e dalla riapertura dei porti sul Mar Nero «La Russia si è assunta gli obblighi che sono indicati chiaramente in questo documento» ha detto Shoigu. 

di: Micaela FERRARO

FOTO: EPA/TURKISH PRESIDENT PRESS OFFICE