strage del rapido 904

L’ordigno provocò 16 morti e 267 feriti

Il 23 dicembre 1984, alle 19:08 una bomba nella nona carrozza del Rapido 904 esplose con una carica radiocomandata mentre viaggiava nella galleria Direttissima tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino tosco-emiliano.

L’ordigno causò 16 morti e 267 feriti. Il treno era partito da Napoli per arrivare a Milano carico di persone che si spostavano per le feste di fine anno.

La strage, di cui oggi è stato commemorato il 39esimo anniversario, fece ripiombare il Paese nell’incubo del terrorismo, che aveva avvolto l’Italia dal 1969 in avanti. Soltanto con la sentenza di Cassazione del 1992, si riuscì a provare la matrice “terroristico-mafiosa”.

Totò Rina, boss morto nel 2017, era l’unica persona imputata al processo d’appello sulla strage, per la quale ci sono state condanne tra cui quella all’ergastolo di Pippo Calò, fedelissimo di Riina.

In tempi più recenti una rilettura di atti e indagini aveva portato la procura di Firenze a individuare Riina come presunto mandante.

di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA FOTO