Violenti combattimenti impazzano a Bakhmut dove le forze russe spingono verso i distretti centrali. Xi incontrerà Putin a Mosca
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha accusato la Russia di aver provato a “corrompere il Parlamento europeo” e ha dichiarato di avere a disposizione dei “documenti” che “rivelerà presto“, nei quali viene mostrato come “i servizi segreti russi abbiano corrotto membri del Parlamento europeo”.
Dal Cremlino: Putin potrebbe andare al G20
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato oggi che il presidente russo “non esclude” l’ipotesi di partecipare al G20 a New Delhi a settembre, ma sottolinea che la decisione “non è stata ancora presa”.
Per quanto riguarda invece una possibile visita di Papa Francesco a Mosca, Peskov non commenta, dichiarando di dover “aspettare una dichiarazione del Vaticano”.
Il Kazakistan non vede pericoli russi all’orizzonte
«Attualmente, il Kazakistan non sente né vede una minaccia da parte della Russia. Consideriamo le nostre relazioni con la Russia nel quadro di associazioni economiche e interstatali multilaterali, come l’Unione economica eurasiatica, la Comunità degli Stati indipendenti e l’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (CSTO). Il Kazakistan ha storicamente stretto legami politici, economici e culturali con la Russia. Con il confine terrestre più lungo del mondo (7.591 km), intendiamo mantenere il livello di interazione commerciale ed economica con i nostri partner russi». È quanto dichiara ai microfoni di LaPresse Yerbolat Sembayev, l’ambasciatore della Repubblica del Kazakistan in Italia.
«Il Kazakistan è uno Stato pacifico che ha volontariamente rinunciato a suo tempo al proprio arsenale nucleare e persegue con decisione la risoluzione pacifica delle questioni controverse nelle relazioni internazionali. Ribadiamo la necessità di una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sui principi universalmente riconosciuti del diritto internazionale. Come è noto, nei primi giorni del conflitto, il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha avuto conversazioni telefoniche con i presidenti di Russia e Ucraina, esortando le parti a cercare soluzioni pacifiche al conflitto e ad avviare il processo negoziale. Purtroppo – spiega l’ambasciatore, – l’attuale situazione internazionale è caratterizzata da un alto grado di volatilità e imprevedibilità. Stiamo parlando di sfide e minacce come la crisi di fiducia e la crescente conflittualità tra i diversi Stati, l’erosione dei principi fondamentali del diritto internazionale, l’aggravarsi della minaccia terroristica e della corsa agli armamenti, l’intensificarsi di guerre ibride e commerciali. Dopo la fine del conflitto, siamo anche interessati a ristabilire presto un’elevata dinamica di cooperazione ampia e reciprocamente vantaggiosa con l’Ucraina. Il conflitto militare tra questi due Paesi ha un effetto doloroso sul cuore del popolo kazako. Crediamo quindi sinceramente che Mosca e Kiev troveranno un modo per risolvere pacificamente le loro divergenze nel prossimo futuro».
Xi incontrerà Putin a Mosca, poi vedrà Zelensky
È arrivata da diverse fonti la conferma della visita di Xi Jinping a Mosca che dovrebbe avvenire già nei prossimi giorni. Il leader cinese, che lo scorso 10 marzo ha ottenuto uno storico terzo mandato, incontrerà l’omologo russo Putin al Cremlino, alimentando i timori di un sostegno cinese alla Russia.
Secondo i media, Xi avrebbe in programma di parlare anche con il presidente ucraino Zelensky, per la prima volta dall’inizio della guerra, proprio dopo l’incontro con Putin.
Avanti con l’assedio di Bakhmut
Intanto sul campo di battaglia prosegue incessante l’assedio nelle regioni orientali dell’Ucraina, in particolare a Bakhmut dove sono ancora in corso “violenti combattimenti” come riportato dal comandante delle truppe di terra di Kiev. Mosca sta attaccando “da più direzioni” con lo scopo di avanzare verso i distretti centrali. Solo nelle ultime 24 ore, le forze ucraine hanno reso noto di aver respinto 102 attacchi russi nelle direzioni di Limansk, Bakhmut, Avdiivka, Maryinka e Shakhtarsk.
La strategia militare del Cremlino potrebbe però non essere così trasparente come sembra. Lo ipotizza l’Institute for Study of War che, in un rapporto, avanza la tesi che la Russia starebbe appositamente mandando i mercenari del gruppo Wagner a morire a Bakhmut. L’operazione sarebbe un tentativo di indebolire la posizione di potere del fondatore del gruppo armato Yevgeny Prigozhin, ridimensionando anche le sue ambizioni verso il Cremlino.
di: Marianna MANCINI
aggiornamenti: Micaela FERRARO
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