La donna che sporge denuncia è la moglie del governatore della California. Cadono invece le accuse della quinta testimone che non si è presentata in aula
Nuova accusa di stupro ai danni di Harvey Weinstein: questa volta l’accusa arriva da una cineasta, Jennifer Siebel Newsom, moglie del governatore della California Gavin Newsom.
La donna ha raccontato di essere stata stuprata da Weinstein nel 2005, dopo che lo stesso l’aveva adescata in una camera d’albergo. Newsom è scoppiata in lacrime rievocando la scena. Weinstein si è dichiarato non colpevole nel secondo processo scaturito dalle accuse di decine di donne, ma nel primo l’ex produttore era stato condannato a 23 anni di carcere. Adesso ne rischia fino a 140.
Newsom ha raccontato di aver conosciuto Weinstein durante il festival del Cinema di Toronto nel 2005. Un personaggio a cui era difficile dire di no perché “poteva costruire o distruggere la tua carriera”. La donna, all’epoca 30enne, lo ha rincontrato a Los Angeles e lui con la scusa di un incontro di lavoro l’aveva invitata a raggiungerlo in albergo. Le era però sembrato da subito poco interessato ai suoi progetti cinematografici: «si alzò all’improvviso e mi disse che si voleva mettere più comodo. Ricomparve in accappatoio e mi chiese “mi puoi aiutare?” e io vidi che si stava masturbando. Cercai di tirarmi indietro, lui mi afferrò e mi portò a letto e mi stuprò».
Durante il processo sono caduti quattro capi d’imputazione, scesi da 11 a 7: la quinta accusatrice di Weinstein infatti non si è presentata per la deposizione a Los Angeles. Cadono dunque due capi d’accusa di stupro con la forza e altri due per sesso orale forzato.
di: Micaela FERRARO
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