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L’imprenditore vitivinitcolo aveva 90 anni. Nel 1975 il rapimento delle Brigate Rosse

Un importante pezzo dell’imprenditoria italiana se ne va: Vittorio Vallarino Gancia è morto ieri sera all’età di 90 anni.

L’imprenditore è stato per decenni alla guida della Gancia, azienda vitivinicola astigiana fondata dal suo bisnonno Carlo, inventore del primo spumante italiano, nel 1850.

Gancia, a lungo presidente dell’Unione italiana vini e Cavaliere del lavoro, fu uno degli imprenditori presi di mira dalle Brigate Rosse, che lo rapirono per poi liberarlo nel 1975. Il rapimento avvenne il 5 giugno non lontano dall’abitazione di Gancia, tra Canelli e Acqui Terme. Il suo fu il primo rapimento in cui le Br chiesero un riscatto di un miliardo di lire.

L’imprenditore venne liberato il giorno dopo, a seguito di un violento scontro armato nella cascina di Spiotta d’Arzello dov’era stato nascosto. Nella sparatoria morirono la moglie del brigatista Renato Curcio, Mara Cagol, e il giovane carabiniere Giovanni D’Alfonso.

Non è stata ancora diffusa la data dei funerali.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA