Il presidente ucraino rimarca: diplomazia sì ma solo con ritiro Russia
La Corte penale internazionale ha inviato in Ucraina un team di 42 investigatori, scienziati forensi e altro personale di supporto per indagare sugli eventuali crimini di guerra commessi nel corso del conflitto. Lo ha confermato in una nota il procuratore Karim Khan.
I negoziati tra Kiev e Mosca sono momentaneamente sospesi. A renderlo noto, citato dall’agenzia ucraina Unian, è il consigliere presidenziale e negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak. «Attualmente il processo negoziale è sospeso: dopo l’incontro di Istanbul non ci sono stati cambiamenti, nessun progresso. La Federazione Russa resta ancora sulle sue posizioni stereotipate. Ma ogni guerra finisce al tavolo delle trattative, e questo processo sarà moderato da Zelensky» – ha detto.
Oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno avuto un incontro telefonico. Una conversazione durante la quale si è parlato degli sforzi della diplomazia internazionale per porre fine al conflitto, ma i due leader hanno concordato che una soluzione negoziale può avvenire “solo con la fine immediata delle ostilità da parte della Russia e il ritiro dei soldati”. Ne da comunicazione via Twitter il portavoce del Governo di Berlino Steffen Hebestreit.
Nel frattempo la Russia ha annunciato di essersi ritirata dal Consiglio degli Stati del Mar Baltico. Lo ha annunciato il ministro degli Affari esteri, Sergej Lavrov. «Il loro obiettivo è di fare i loro propri interessi e di danneggiare quelli della Russia» – ha dichiarato, accusando gli Stati occidentali di aver monopolizzato il consiglio.
Inizierà domani la missione del segretario per i Rapporti con gli Stati del Vaticano, mons. Paul Richard Gallagher, nei luoghi colpiti dalla guerra per portare la vicinanza del Santo Padre. «Un viaggio per riaffermare l’importanza del dialogo per ristabilire la pace» – scrive su Twitter.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA