6,9 milioni di ragazze e donne in gravidanza e allattamento in 12 Paesi non hanno accesso a cibo nutriente
La scorsa domenica, 14 maggio, si è festeggiata la Festa della Mamma e per l’occasione Unicef ha reso noti i dati sulla malnutrizione di donne in gravidanza e in allattamento nel mondo, per lanciare un allarme.
Attualmente, infatti, si contano 6,9 milioni di ragazze adolescenti e donne in gravidanza e allattamento che soffrono di malnutrizione acuta nei 12 paesi più colpiti dalla crisi alimentare – Afghanistan, Burkina Faso, Ciad, Etiopia, Kenya, Mali, Niger, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen. Questi Paesi rappresentano l’epicentro di una crisi globale, acuita dal conflitto in Ucraina oltre che da siccità, guerre e instabilità.
Ancora, oltre 4,5 milioni di donne e neonati muoiono ogni anno durante la gravidanza, il parto o le prime settimane dopo la nascita, ovvero un decesso ogni 7 secondi. Più di un miliardo di ragazze adolescenti e donne soffre di denutrizione, carenza di micronutrienti essenziali e anemia. La pandemia da Covid-19, inoltre, ha reso più difficile poter fornire assistenza sanitaria a donne e neonati e la diminuzione degli investimenti nella salute materna e neonatale ha causato un freno ai progressi globali.
Anche per questo, sottolinea l’Unicef, il dato su donne in gravidanza e allattamento malnutrite è cresciuto, in questi 12 Paesi, del 25% dal 2020 ad oggi passando da 5,5 milioni a 6,9 milioni.
La conseguenza è che a livello globale 51 milioni di bambini sotto i due anni di vita soffrono di malnutrizione cronica, nella metà dei casi già durante la gravidanza e nei primi mesi di vita quando dipendono dall’alimentazione materna.
di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/UFFICIO STAMPA UNICEF