bojo

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha impedito al primo aereo di decollare, nonostante le rassicurazioni di Johnson

È stato un intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo a fermare il decollo del primo volo di espulsione di migranti dalla Gran Bretagna al Ruanda, in partenza ieri sera

La decisione di rimpatriare i richiedenti asilo con un volo di ritorno per la loro patria, che era stata definita “sconcertante” dallo stesso Carlo, avrebbe infatti portato con sé “un rischio reale di danno irreversibile” per i richiedenti asilo coinvolti.

La notizia è arrivata nonostante ieri mattina la ministra degli Esteri Liz Truss avesse ribadito che l’aereo sarebbe decollato indipendentemente dal numero di persone a bordo.

Dure critiche al piano che prevedeva la deportazione degli immigrati giunti sul suolo britannico sono piovute anche dai vescovi della Chiesa anglicana che in una lettera hanno definito il progetto una “politica immorale che getta vergogna sulla Gran Bretagna“.

A frenare il decollo del volo però sono stati soprattutto i ricorsi legali che, appellandosi singolarmente per l’applicazione della Convenzione europea per i diritti umani, hanno impedito ai primi 130 migranti di essere riportati dalla terra cui erano scappati.

Oggi la stampa britannica definisce un vero “pasticcio” il piano di BoJo che in questo modo aveva tentato di rimettere il cappello sul macro-tema elettorale dell’immigrazione, senza però fare i conti con la legge. Qualche mese fa il premier britannico aveva infatti stipulato un accordo con il Ruanda per “delocalizzare” nel Paese la gestione dei rifugiati sopraggiunti illegalmente al di là della manica.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/Chris Ratcliffe