Critiche da Amnesty International, l’Ungheria “respinge con forza” il Patto
Una non facile intesa sul Patto sulla migrazione e l’asilo è arrivata da Parlamento dell’Unione europea e il Consiglio dell’Unione.
Il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha dichiarato: «tutti i pezzi stanno andando al loro posto. Abbiamo fatto un passo avanti sui cinque pilastri chiave del Patto sulla migrazione e l’asilo. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l’abbiamo fatta». E ha aggiunto che “chi premerà il bottone della solidarietà sarà sicuro che avrà una risposta, la solidarietà diventerà la norma. Ma ci sarà sempre un’alternativa ai ricollocamenti“. Schinas sostiene che “oggi apriamo un nuovo capitolo sulla migrazione: Moria di Calais, Lampedusa, sono testimonianza del costo della mancanza dell’Europa” e che “il Patto sulla migrazione sarà uno dei grandi risultati di questa Commissione, insieme ai vaccini e al sostegno all’Ucraina“.
Ribadisce la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che “saranno gli europei a decidere chi arriva e chi può restare nell’Ue, non i trafficanti“. Soddisfazione espressa anche dalla presidente del Parlamento dell’Unione, Roberta Metsola, che parla di “un giorno che passerà alla storia“.
Secondo la commissaria europea agli affari interni, Ylva Johansson, è stato “raggiunto l’accordo politico, per una migliore protezione delle nostre frontiere esterne, più solidarietà, più garanzie per i vulnerabili e i richiedenti asilo, il tutto basato sui nostri valori europei: sono davvero orgogliosa, ce l’abbiamo fatta“.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha commentato: «abbiamo riportato al centro dell’agenda europea il tema migratorio e grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato che era fermo da anni. L’approvazione del Patto è un grande successo per l’Europa e per l’Italia che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani».
Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha annunciato che il governo del suo Paese “rifiuta con forza” l’accordo. A essere al centro delle polemiche ungheresi il contributo obbligatorio per tutti gli Stati al meccanismo di solidarietà. Szijjarto ha spiegato che l’Ungheria respinge “con forza questo patto sui migranti. Non lasceremo entrare nessuno contro la nostra volontà“.
Piovono invece critiche da Amnesty International che in una nota segnala che l’accordo farà “arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni” e porterà a “una maggiore sofferenza umana“.
Aggiunge la direttrice dell’Ufficio istituzioni europee di Amnesty International, Eve Geddie, che il Patto “non sostiene concretamente gli Stati in cui le persone arrivano per la prima volta in Europa, come l’Italia, la Spagna o la Grecia. Invece di dare priorità alla solidarietà attraverso i ricollocamenti” e che “gli Stati potranno semplicemente pagare per rafforzare le frontiere esterne, o finanziare Paesi al di fuori dell’Ue“.
La Commissione Ue ha inoltre reso noto che l’Unione e la Tunisia hanno concordato un programma da 150 milioni di euro destinati a migliorare la gestione delle finanze pubbliche e il clima per le imprese e gli investimenti del Paese africano. Il sostegno fa parte del “Memorandum d’intesa per un partenariato strategico e globale” firmato a Tunisi il 16 luglio 2023.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/OLIVIER HOSLET