La comunità economica guarda con favore all’accordo. Fed, Bce e Banche centrali annunciano misure per rafforzare la liquidità
Ieri notte, 19 marzo, Bloomberg ha confermato che Ubs acquisterà Credit Suisse ma la notizia non è servita a tranquillizzare i mercati. Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank gli investitori e i depositanti non vogliono correre rischi e l’apertura delle principali piazze europee parte in negativo con Milano che cede l’1,5%, dopo essere arrivata a perdere fino al 2,6%, Londra l’1,2%, Parigi lo 0,8% e Francoforte l’1%.
Con la mediazione del governo svizzero si è raggiunto un accordo per circa tre miliardi di franchi svizzeri, con la benedizione dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma). La transazione, che si prevede sarà completata entro il 2023, sarà interamente azionaria e il prezzo è una frazione di quello dell’istituto alla chiusura di venerdì (circa 8 miliardi di dollari). Secondo le autorità della Svizzera non si tratta di un “salvataggio” ma di “una soluzione commerciale“.
Per tutto il fine settimana sono andati i scena negoziati serrati per raggiungere un accordo prima della riapertura del lunedì dei mercati. Il Consiglio federale svizzero ha definito il risultato un “importante contributo alla stabilità del mercato finanziario” e ha spiegato che “la Confederazione concede una garanzia per un sostegno supplementare di liquidità a Credit Suisse da parte della Banca nazionale svizzera (Bns). Questo sostegno serve a garantire la liquidità di Credit Suisse e un’attuazione riuscita dell’acquisizione. L’intervento mira a tutelare la stabilità finanziaria e l’economia svizzera“.
Si alza la voce degli azionisti svizzeri. La Fondazione Ethos ha annunciato che Ubs e Credit Suisse “non saranno in grado di votare” la fusione e così i clienti svizzeri si troveranno di fronte a “rischi di una posizione dominante” di Ubs. La Fondazione ha assicurato che “tutte le opzioni saranno esaminate nei prossimi giorni, incluse quelle legali, per determinare le responsabilità di questa debacle“, e sottolinea che continuerà “a difendere gli interessi” dei soci. Ethos chiede inoltre che lo scorporo delle attività svizzere del Credit Suisse, per ridurre gli esuberi e mantenere una “sana competizione“.
Banche centrali soddisfatte
Le banche centrali, in primis la Bce, hanno accolto con favore la notizia. Lagarde l’ha definitia “determinante per assicurare la stabilità finanziaria” e ha rivolto un plauso alla “rapidità dell’azione e le decisioni prese dalle autorità svizzere“. «Esse sono fondamentali per ripristinare condizioni di mercato ordinate e garantire la stabilità finanziaria. Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con forti posizioni di capitale e di liquidità. In ogni caso la cassetta degli attrezzi della nostra politica è ben fornita per assicurare un supporto di liquidità al sistema finanziario se necessario, e per preservare una tranquilla programmazione della nostra politica monetaria», ha dichiarato. Hanno fato eco la Bank of England, il Tesoro americano e la Fed che, in una nota congiunta, mettono anche in evidenza come il capitale e la liquidità delle banche statunitensi sono solidi.
Intanto Fed, Bce e le Banche centrali di Canada, Giappone e Svizzera hanno annunciato misure coordinate per rafforzare l’approvvigionamento di liquidità in dollari con l’obiettivo di “alleviare le restrizioni sui mercati di finanziamento globali e, in questo modo, aiutare a mitigarne gli effetti sull’erogazione di credito a imprese e famiglie“.
Christine Lagarde ha annunciato, durante il suo intervento alla Commissione Econ del Parlamento europeo, che “stiamo monitorando da vicino gli sviluppi del mercato e siamo pronti a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità. In ogni caso, lo strumentario politico della Bce è completamente attrezzato per fornire sostegno di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro, se necessario, e per preservare l’agevole trasmissione della politica monetaria“.
Giorgetti: ripercussioni in Italia saranno insignificanti, Visco: resilienza superiore all’attesa
Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, “le ripercussioni per il sistema bancario italiano saranno insignificanti“.
In merito alla preoccupazione sui mercati il ministro ha dichiarato: «mi sembra che adesso i mercati si siano un attimino calmati. Credo che la situazione in Europa sia sotto controllo e noi siamo in costante contatto con le autorità di regolazione. Soprattutto per il sistema bancario italiano noi siamo tranquilli».
Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, “gli sviluppi finanziari che si sono verificati fuori dall’area euro possono avere un impatto e rappresentano un ulteriore elemento di incertezza anche se l’economia ha dimostrato una resilienza superiori alle attese“.
di: Flavia DELL’ERTOLE
aggiornamenti di: Alessia MALCAUS
FOTO: ANSA/EPA/MICHAEL BUHOLZER