Il 57,5% degli utenti vuole le dimissioni del patron di Twitter. Reporter sospesi, Metsola convoca Musk
Ennesima puntata della TwitterSaga.
Elon Musk ha affidato nella giornata di ieri 19 dicembre a un sondaggio in rete il suo futuro come ceo di Twitter: “dovrei dimettermi da capo di Twitter?” ha twittato, chiedendo agli utenti del sito di fare una scelta sulla sua posizione. Il 57,5% degli utenti ha votato per le sue dimissioni ma probabilmente non era questo il risultato che il patron di Twitter si aspettava, perché oggi, 20 dicembre, ha prontamente cambiato le regole: stabilendo che soltanto gli utenti a pagamento con abbonamento Twitter blu avranno diritto al voto nei prossimi sondaggi sulle politiche del social.
In corsa per il dopo-Musk, se davvero dovesse arrivare il passo indietro del patron dei cinguetti, ci sarebbero Friar e Sandberg.
Reporter sospesi, Metsola convoca Musk
Si è riaccesa la polemica intorno alle sospensioni dei giornalisti dal social di Musk. La giornalista del Washington Post Taylor Lorenz sulla sua pagina Substack ha scritto: «Elon Musk ha sospeso il mio account Twitter. Quando sono andata a collegarmi per vedere se aveva risposto alla nostra richiesta, sono stata sospesa. Non ho ricevuto alcuna comunicazione dal social sul motivo della mia sospensione o sui termini che ho violato». Lorenz ha poi sottolineato che la sospensione è arrivata dopo che lei, insieme a un collega, ha cercato di “contattarlo più volte” per un commento su una storia.
Sulla decisione di Musk ha protestato anche il direttore esecutivo del Post, Sally Buzbee: «la sospensione arbitraria di un altro giornalista del Post mina ulteriormente l’affermazione di Elon Musk di voler gestire Twitter come una piattaforma dedicata alla libertà di parola”. Ha detto che la sospensione “è avvenuta senza alcun preavviso, processo o spiegazione». Ma il patron di Twitter ha poi spiegato che quella di Lorenz era una “sospensione temporanea a causa di una precedente azione di doxxing da parte di questo account. Sarà revocata a breve“.
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha inviato una lettera a Musk con la richiesta di testimoniare davanti all’organo legislativo dell’Ue a causa della sua decisione che rappresenta una “minaccia alla libertà dei media”. Per il momento la risposta di Musk non è stata resa nota.
Stop alla promozione per gli altri social
Ieri il social di Elon Musk ha annunciato una stretta che il patron intende fare verso la concorrenza. “Sia a livello di tweet che a livello di account, rimuoveremo qualsiasi promozione gratuita di piattaforme di social media di terze parti vietate, come il collegamento (ovvero l’utilizzo di url) a una qualsiasi delle piattaforme di seguito su Twitter o la fornitura del proprio nome utente senza un url“, ha spiegato la società.
Gli utenti del social cinguettante, come viene spiegato in una nota dell’azienda, non potranno pubblicare link e collegamenti a i social media rivali di Twitter. I rivali sono stati identificati in: Facebook, Instagram, Mastodon, Post e Truth Social.
Alcuni account importanti sono stati sospesi in base alla nuova politica, incluso l’investitore tecnologico Paul Graham: allora Musk ha fatto un passo indietro e ha twittato che invece di considerare i singoli tweet, la nuova politica si limiterebbe a “sospendere gli account solo quando lo scopo principale di quell’account è la promozione dei concorrenti”. In seguito ha detto: “Andando avanti, ci sarà un voto per importanti cambiamenti politici. Le mie scuse. Non accadrà più”.
di: Flavia DELL’ERTOLE
aggiornamenti: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/Carina Johansen NORWAY OUT