Una realtà che con un processo continuo di R&D sostiene le imprese nella digital transformation, grazie a soluzioni che superano gli standard di mercato e creano valore e sostenibilità
Un’opportunità nata da un forte cambiamento sociale e nazionale, l’apertura della liberalizzazione del mercato del gas e dell’energia. È così che parte, circa 25 anni fa, il percorso di Terranova, società Benefit che sviluppa software per il mondo delle utilities e che quindi ha come clienti distributori e venditori di energia elettrica, gas, acqua, e gli operatori della filiera dei rifiuti. A spiegarci nel dettaglio di cosa si tratta è il CEO Alessandro Vistoli.
L’Italia, un Paese all’avanguardia…
«All’inizio degli anni 2000 Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha normato il settore delle Utility per garantire il libero mercato. È in questo contesto che ci siamo inseriti nella nicchia di mercato e siamo cresciuti offrendo prodotti solidi e chiavi in mano specifici per il settore, che non rispondono a logiche di elevata personalizzazione, ma che mettono a fattor comune le best practices di tutti i nostri clienti. L’Italia, in questo campo, si è rivelata particolarmente all’avanguardia a livello internazionale: una grande spinta si è verificata nel 2011 quando Arera ha regolamentato la gestione delle letture da remoto tramite gli smart meter, strumenti che comunicano con un sistema di acquisizione centrale dei dati. Proprio quell’anno siamo entrati nel Gruppo Pietro Fiorentini, operante nella produzione di apparati di misura, il cui supporto è stato fondamentale anche per la crescita estera».
Quali sono i punti di forza aziendali?
«Uno dei valori che ci guida è la centralità della persona: il nostro sforzo è sempre orientato alla valorizzazione delle persone attraverso percorsi di formazione e di delega, che ci consentono di attingere alle competenze e far leva su queste capacità per far crescere sia l’azienda che le persone che la compongono. Questo è un circolo virtuoso di crescita a 360°. Fondamentale è poi l’attenzione all’innovazione: abbiamo un reparto di ricerca e sviluppo dedicato, in cui i due trend tecnologici Big data & Analytics e Intelligenza Artificiale dominano, e contiamo 14 partnership, tra Università italiane e straniere e istituti di ricerca. Il nostro terzo punto di forza è la grande conoscenza del settore, siamo infatti profondamente inseriti in questo sistema, tanto da essere visti come una guida sia in Italia che all’estero».
L’azienda si è ampliata con il passare degli anni: partendo con due sedi, una a Grosseto e una a Firenze, nel 2016 ha acquisito Trilance di Verona e nel 2019 Ambiente.it di Mestre, con cui ha allargato l’offerta anche al settore dei rifiuti. Sono state poi aperte sedi estere in Uzbekistan, nel Regno Unito e in Spagna. Oggi il Gruppo Terranova conta su 430 risorse distribuite in 8 sedi in Italia e all’estero e segue oltre 350 clienti di alto profilo per un fatturato di più di 48 milioni di euro, insieme ai partner Arcoda che sviluppa software per le operations, HPA che con tecniche di Machine e Deep Learning sviluppa soluzioni per l’analisi predittiva nel settore Utility, e Junker che sviluppa app in materia di raccolta differenziata, economia circolare e gestione dei rifiuti.
Terranova, una società benefit…
«Quelle di cui ho parlato sono tutte iniziative che ci hanno portato a diventare nel 2023 una società benefit, ovvero una realtà capace di conciliare la crescita economica con la creazione di valore per collettività e ambiente. Abbiamo individuato quattro punti su cui concentrarci: la tutela dell’ambiente, la centralità della persona intesa come benessere dei lavoratori, l’inclusività (con particolare attenzione al gender gap), e la promozione delle attività sociali (collaboriamo con realtà che supportano persone colpite da svantaggio psicofisico). Il nostro strumento di autovalutazione è il B Impact Assesment che ci aiuta a capire come migliorare».
Tra i progetti futuri di Terranova, che ha intrapreso il percorso di ottenimento della certificazione B-corp, c’è la volontà di portare l’eccellenza italiana all’estero. La sostenibilità e l’intelligenza artificiale risultano tra gli obiettivi su cui puntare: sono innovazioni che completano l’azienda e che fanno capire quanto questa possa avere un ruolo rilevante nel mondo per un futuro migliore.