Sarebbero almeno 10mila i dispersi in tutto il Paese
Le inondazioni provocate dalla tempesta Daniel hanno lasciato devastazione in Libia, soprattutto nell’est del Paese. Stando a quanto riferito dalla tv araba Al Hadath, che cita fonti locali, nella città di Derna sarebbero morte almeno 6mila persone. Secondo la Croce Rossa internazionale sarebbero almeno 10mila i dispersi in tutta la Libia, mentre secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni gli sfollati sarebbero almeno 30mila.
Il capo del governo libico di unità nazionale (Gun) Abdelhamid Dbeibah ha proclamato tre giorni di lutto e ha stabilito di issare la bandiera a mezz’asta. «Mi aspetto che le persone siano state trascinate in mare, ne troveremo molte» ha dichiarato il ministro della Sanità del governo orientale della Libia Othman Abduljalil.
Secondo le stime del direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi le vittime potrebbero sfiorare il numero di 20mila. Hichem Abu Chkiouat, ministro dell’aviazione civile nell’amministrazione che governa la Libia orientale, ha dichiarato che “il mare scarica costantemente dozzine di corpi“.
Dal vicesindaco di Derna, Ahmed Madroud, è arrivata la notizia che la manutenzione delle dighe cittadine era stata interrotta nel 2002. Lo riporta Al Jazeera.
Michele Servadei, rappresentante dell’Unicef in Libia, parla di una situazione “molto drammatica, Derna era in via di ricostruzione dopo la guerra civile, ora c’è una distruzione di grande portata, oltre cinquemila morti in pochi giorni, con i numeri che cambiano rapidamente, è un bilancio peggiore di una guerra“. Servadei sottolinea che “la ricostruzione sarà lunga, è una città di medie dimensioni che è stata spazzata via per metà” e aggiunge che “stiamo lavorando con i nostri partner, con la Mezzaluna rossa libica, abbiamo in programma delle missioni in questi giorni, anche con altre agenzie Onu, come Unicef abbiamo mandato medicinali per 10mila persone, kit di igiene per 1100 persone, set di vestiti per bambini per 500. I bisogni maggiori sono acqua, medicine e servizi di igiene, tracciare i bambini non accompagnati, fornire assistenza psicosociale. Servono 6,5 milioni di dollari per la prima risposta“.
Meloni sente Dbeibah e Haftar
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro del governo di unità nazionale libico Abdul Dbeibah La premier ha rinnovato le condoglianze e la solidarietà del governo e del popolo italiano. Dbeibah, dal canto suo, ha espresso profonda riconoscenza per l’immediata mobilitazione dell’Italia soprattutto per i moduli operativi dei vigili del fuoco, il materiale per operatori della Croce Rossa Italiana e le tende da campo al momento in consegna. Meloni, ha riferito TgCom24, ha assicurato la piena disponibilità a proseguire con gli aiuti e i soccorsi.
La premier ha avuto una conversazione telefonica anche con il maresciallo Khalifa Haftar. Stando a quanto riferito da Palazzo Chigi, Haftar ha espresso profonda riconoscenza per l’aiuto immediato in Cirenaica.
Biden: “Usa stanno inviando fondi di emergenza”
Il presidente Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti stanno inviando fondi di emergenza alle organizzazioni umanitarie.
«Jill e io inviamo le nostre più sentite condoglianze a tutte le famiglie che hanno perso i propri cari nelle devastanti inondazioni in Libia – ha dichiarato Biden – In questo momento difficile, gli Stati Uniti stanno inviando fondi di emergenza alle organizzazioni umanitarie e si stanno coordinando con le autorità libiche e le Nazioni Unite per fornire ulteriore supporto. Ci uniamo al popolo libico nel dolore per la perdita di troppe vite stroncate».
di: Francesca LASI
FOTO: ANSA