tel aviv

Il luogo della proteste è stato prima l’aeroporto di Tel Aviv. e poi le piazze della città. Il ministro degli Esteri si è recato anche a Ramallah per incontrare le autorità Palestinesi

Continuano le proteste in Israele contro la riforma della giustizia da parte del Governo. Dopo che un gruppo di manifestanti è arrivato all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv per protestare contro il primo ministro Benjamin Netanyahu, i manifestanti sono scesi in corteo questa volta bloccando alcune strade della città israeliana.

La contestazione è arrivata dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha respinto una proposta di compromesso che avrebbe potuto disinnescare la crisi.

Preoccupazione della Germania

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso la preoccupazione di Berlino per la situazione che si sta consumando in Israele: «da buoni amici di Israele osserviamo con attenzione e, non lo nego, anche molta preoccupazione la riforma della giustizia». Scholz ha ribadito il forte rapporto di amicizia con Netanyahu.

Blinken: “serve consenso”

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, riferendosi alla situazione in Israele, ha detto all’Afp che le riforme hanno bisogno di “consenso”: «il consenso è il modo migliore per andare avanti nella democrazia molto dinamica di Israele».

L’incontro tra Tajani e Netanyahu

Intanto nella giornata di ieri, martedì 14 marzo, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si è recato in visita in Israelem per incontrare il premier Benyamin Netanyahu.

Tajani ha dichiarato di aver discusso con il premier israeliano di “rapporti bilaterali in campo energetico e tecnologico, confronto sulla gestione dei flussi migratori, difesa dell’Ucraina“. In seguito il ministro si è recato a Ramallah dove ha incontrato le Autorità nazionali palestinesi.

In materia di migranti Tajani ha spiegato che la “questione immigrazione non può essere soltanto un tema italiano“. Il ministro ha dichiarato di aver “trovato grande comprensione per quello che sta accadendo in Italia riguardo all’immigrazione da parte di Netanyahu“, sottolineando inoltre la sua “preoccupazione” che “molti migranti arrivano da aree controllate dal gruppo Wagner.
Non vorrei ci fosse un tentativo di spingere migranti verso l’Italia
“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

Aggiornamento di: Alice GEMMA

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI