Il vicepremier sulla Via della Seta: “decideremo con calma”
Avevano annunciato battaglia e infatti arrivano “proposte di modifica che presenteremo”: lo conferma Antonio Tajani che porta avanti la battaglia di Forza Italia sugli extraprofitti nel dl Asset. Questa tassazione una tantum, fortemente voluta da Meloni e rivendicata anche dalla Lega, non piace troppo agli azzurri perché “andava assunta con maggiore ponderazione, a mercati chiusi e dopo aver ascoltato la Banca d’Italia“.
Intervistato dall’Avvenire il vicepremier Tajani parla dei principali dossier, a partire da quelli economici come la “proposta della Commissione europea sul Patto di stabilità” che “va migliorata escludendo alcune spese che non possono essere considerate come debito ‘cattivo’“. Sarebbe il caso, ad esempio, di quelle per la guerra in Ucraina, per la quale “il Governo segue con grande attenzione il tentativo della Santa Sede di favorire l’avvio di un processo di pace“.
A settembre Tajani sarà in Cina come ministro degli Esteri, per parlare di guerra ma anche di Via della Seta: «noi siamo per incrementare gli interscambi con la Cina e non abbiamo un atteggiamento pregiudiziale, facciamo un’analisi di costi e benefici. Fino a questo momento abbiamo riscontrato che non ha portato molti miglioramenti, anzi abbiamo notato che altri Paesi senza un accordo di questo tipo hanno avuto incrementi maggiori. Faremo un’attenta riflessione e decideremo».
Sul caso Vannacci: «da liberale penso che ognuno abbia diritto di esprimere le proprie idee – risponde. – Ma quando si rappresentano le istituzioni è diverso, far pensare che quelle idee possano essere condivise da tutto l’esercito è sbagliato. Serve prudenza».
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI