Le onde hanno restituito i corpi del 15esimo e del 16esimo minore morti nel naufragio
I componenti del Med5, l’associazione dei Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo, hanno chiesto di rafforzare Frontex a seguito del tragico naufragio di Cutro. “Una sorveglianza rafforzata delle frontiere sia marittime che terrestri, anche attraverso la sorveglianza aerea pre-frontaliera, è una componente essenziale della lotta degli Stati membri e dell’Unione europea contro il traffico di migranti e operazioni simili – si legge in una dichiarazione congiunta inviata da Malta – oltre che per la prevenzione dell’attraversamento illegale delle frontiere, che richiede il sostegno di Frontex agli Stati membri alle frontiere esterne. Riteniamo che Frontex debba destinare maggiori risorse a questo compito, compresa la sorveglianza delle acque internazionali”.
Del gruppo fanno parte Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna. “Più in generale – si aggiunge nella nota – ribadiamo, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 9 febbraio 2023, che devono essere messi a disposizione fondi e mezzi sostanziali dell’Ue per sostenere gli Stati membri nel rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture di protezione delle frontiere, dei mezzi di sorveglianza e delle attrezzature“.
Bilancio delle vittime
La drammatica conta dei morti non è ancora finita sulle coste di Steccato di Cutro. Questa mattina, 4 marzo, i vigili del fuoco hanno trovato il corpo di un’altra vittima del naufragio di domenica scorsa. Si tratta del copro di una bambino che il mare ha trasportato fino a riva, dove è stato rinvenuto dai vigili.
Le vittime del naufragio sono, adesso 69. Il bambino è il 15esimo minore che ha perso la vita tentando la traversata verso l’Italia.
Il bilancio delle vittime del naufragio è tornato a crescere nel pomeriggio, quando è stato rinvenuto sulla spiaggia il copro di un altro bambino, 70esima vittima.
Il sindaco di Crotone: Meloni, da madre, venga a vedere i corpi dei bambini morti
Vincenzo Voce, sindaco di Crotone, ha inviato una lettera aperta alla presidente del Consiglio. Voce chiede a Meloni di andare, “da madre” a vedere i corpicini “dei bambini morti nel naufragio” a pochi metri da Steccato.
«Gentile presidente Meloni, abbiamo aspettato una settimana, la comunità crotonese colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno. In questa settimana i crotonesi si sono stretti nel dolore per le vittime di una tragedia immane ed in ogni modo, anche con una semplice preghiera, portando un fiore o un biglietto hanno voluto manifestare la loro vicinanza e solidarietà – scrive il sindaco. – L’umanità probabilmente non farà risalire le classifiche della qualità della vita ma sicuramente rende orgogliosi di appartenere ad una comunità che ha saputo dimostrare come la solidarietà e l’apertura verso l’altro siano valori inalienabili ed irrinunciabili».
«Questo popolo aspettava una testimonianza della presenza dello Stato, che è arrivata altissima dal Capo dello Stato. Ma è mancato il Governo, è mancata lei presidente. Allora le chiedo, se non ha ritenuto portare la sua vicinanza come presidente del Consiglio, venga a Crotone a portarla da mamma. Venga a conoscere cosa si è vissuto in un palazzetto dello Sport destinato alla vita e che è si è trasformato in un luogo di dolore e lacrime. Venga a condividere, da mamma, il dolore di altre mamme, dei figli senza più genitori, di donne, uomini, bambini che avevano una speranza ed ora non hanno neppure più quella – prosegue Voce. – Non le faccio colpa di non essere venuta da presidente del Consiglio, sicuramente avrà avuto altri importanti impegni. Allora venga in forma privata, se ritiene, da cittadina di questo paese. Venga in questa città che ha espresso fortissimo il sentimento di restare umani. Di guardare alle persone come tali e non come numeri. Perché quelle bare che non hanno ancora nome non sono numeri. L’aspettiamo».
Ai microfoni dell’Adnkronos Vincenzo Voce ha dichiarato: «l’ho vista piangere in una trasmissione, magari viene a commuoversi anche qui sull’ultimo cadavere di bambino ritrovato in queste ore».
A LaPresse il sindaco Voce: «dopo la notizia del ritrovamento dell’ultima vittima del naufragio ho pensato alla Premier come madre. La mia lettera era l’appello di un padre a una madre, senza polemica alcuna perché di polemiche ne sono state fatte troppe e ci penserà la magistratura. Era giusto però un segnale del Governo verso le vittime, è importante che venga qui».
Meloni: qualcuno ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire 60 persone?
Dal punto stampa ad Abu Dhabi la premier ha risposto alle critiche spiegando di aver “valutato la possibilità di tenere” un Consiglio dei ministri “a Cutro sull’immigrazione“. La presidente del Consiglio ha contestato la tesi che “Meloni scappa. Le istituzioni sono state presenti anche nell’esprimere il proprio cordoglio. Ora il passaggio è dare risposte. Ho discusso di riunire il Consiglio dei ministri” a Cutro proprio “per dare un segnale di concretezza“.
La premier ha anche risposto al sindaco Voce, ammettendo di non aver letto tutta la lettere che il primo cittadino di Crotone le ha inviato, ma si è detta “colpita dalle ricostruzioni di questi giorni. Ma davvero, in coscienza, c’è qualcuno che ritiene che il governo abbia volutamente fatto morire 60 persone? Vi chiedo se qualcuno pensa che se si fosse potuto salvare 60 persone, non lo avremmo fatto. Vi prego, siamo un minimo seri“. Giorgia Meloni ha poi continuato assicurando: «noi siamo molto abituati ad accorgerci dei problemi quando c’è una tragedia ed invece c’è chi ne parla da quando è a palazzo Chigi nel disinteresse generale. Io cerco soluzioni, l’Italia non può risolvere la questione da sola, ma per evitare che altra gente muoia vanno fermate le partenze illegali. Un modo per onorare la morte di persone innocenti è cercare una soluzione. Vorrei che su questa materia si guardasse piuttosto a quello che si può fare per impedire che queste tragedie succedano ancora. Il governo è stato subito presente a Cutro».
In merito alle comunicazioni di Frontex la presidente ha spiegato che “non è arrivata alle nostre autorità nessuna comunicazione di emergenza da Frontex, non siamo stati avvertiti del fatto che questa imbarcazione rischiava il naufragio“.
di: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/ SALVATORE MONTEVERDE