SOARI SANT'ANASTASIA NAPOLI

I due giovani sono accusati di tentato omicidio e porto illegale di armi

Il 19enne Emanuele Civita è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio per la sparatoria a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli.

Gli spari hanno raggiunto una famiglia che stava mangiando all’esterno di un bar: il padre 43enne, la madre 35enne e la figlia di 10 anni, che è stata operata con successo per rimuove la pallottola. La bambina è ricoverata all’ospedale Santobono, mentre i genitori sono stati trasferiti al Cardarelli. Illeso l’altro figlio di 6 anni.

Stando a quanto riferito da TgCom24, Civita avrebbe precedenti per detenzione di armi e stupefacenti. Nel 2014 il padre Fabio fu sottoposto a un provvedimento cautelare perché ritenuto affiliato al clan camorristico D’Avino, operante nel territorio di Somma Vesuviana, città dove risiede il giovane.

Nella serata di mercoledì 24 maggio si è costituito ai carabinieri anche un 17enne, accompagnato dal suo avvocato. I due sono sono “gravemente indiziati” dei reati di tentato omicidio e porto illegale di arma.

L’ipotesi più accreditata tra gli inquirenti è quella del ferimento accidentale. La famiglia, infatti, non sarebbe stata l’obiettivo degli spari. I due giovani erano stati allontanati per aver litigato con altri coetanei da un bar a chiosco posto di fronte a quello dove si trovava la famiglia. I due sarebbero tornati a bordo di uno scooter, armati di un revolver e di un mitra, per poi esplodere diversi colpi verso la piazza in un secondo passaggio.

di: Francesca LASI

FOTO: ANSA/ CIRO FUSCO