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Secondo il leader di Azione è Letta il responsabile della rottura del patto, +Europa rimane con il PD

Matteo Renzi si dice disponibile a un possibile accordo con Carlo Calenda, «io sono sempre stato disponibile e lo sono anche adesso a non mettere il mio ego davanti alla politica. Non abbiamo nessuno problema ad andare insieme, noi abbiamo totale disponibilità».

Il leader di Italia Viva ha spiegato: «non sono previsti incontri con Calenda. Sarei molto contento di vedere sia Calenda sia altri, perché non ho alcun problema. Anzi, con Calenda abbiamo lavorato insieme io come premier e lui come ministro. Dopodiché, se ci sarà da fare questo percorso assieme lo faremo con tutto il nostro entusiasmo. Se Carlo e gli amici di Azione non lo vogliono fare, secondo me è un errore ma lo rispetterò».

Dal suo canto, Calenda ha dichiarato che un accordo con Renzi non sarebbe “né scontato né banale”: «ci incontreremo per discuterne, perché un accordo tra di noi non è né scontato né banale. Con Renzi ci sono rapporti deteriorati nel tempo, ci unisce una consonanza programmatica e ci dividono alcune scelte. Non avrei mai fatto un accordo di Governo con i 5S».

Calenda aggiunge di esser certo di poter “mandare Forza Italia sotto il 3%” perché “la parte sana” del partito è con lui.

CALENDA: “LAVORO PER UN PROGRAMMA SOLIDO E CONCRETO”

Carlo Calenda, dopo l’interruzione dell’accordo con il Pd, torna in pubblico e chiarisce la sua posizione, affermando che attualmente sta “lavorando a una cosa sola“, ovvero “costruire un programma solido, sulla scia di quello che abbiamo presentato peraltro con Più Europa, che parla di rigassificatori, termovalorizzatori, no tasse, revisione del reddito di cittadinanza“.

Ma il leader di Azione continua e afferma con decisione che bisogna dire “basta alla politica del bonus, questo Paese ha bisogno di parlare di come risolvere i problemi. Da noi gli elettori non avranno programmi irrealizzabili, ma solo cose da fare per l’Italia“.

«Noi stiamo raccogliendo le firme e faremo una campagna finalmente fatta solo sulle cose da fare, sulle cose di buon senso che non sono né di destra né di sinistra e che l’Italia aspetta da tantissimi anni. Del resto mi interesso poco» questa la linea di Calenda, in merito al possibile accordo con Italia Viva di Matteo Renzi. A proposito del patto con il Partito Democratico, il leader di Azione ha chiarito: «l’accordo lo ha rotto Letta: ha firmato un patto con noi che diceva una cosa e poi ha firmato un altro patto con forze che dicevano l’opposto. Lo avevo avvertito per tempo che così sarebbe stato, cioè che in questo modo non era possibile presentarsi in modo coeso perché era una coalizione che diceva tutto e il contrario di tutto. Le criticità c’erano ed erano molte anche prima, ma non c’era l’altro patto e questo ha aggiunto a tutto un aspetto davvero surreale».

+EUROPA CHIEDE CONFERMA PATTO CON PD

Dopo lo strappo di Calenda l’appoggio di +Europa al patto con il Partito Democratico poteva essere a rischio. Dalla Direzione di questa sera il segretario Della Vedova ha chiesto il mandato per verificare “le condizioni per confermare il patto sottoscritto, sotto cui ora c’è una firma in meno” ha dichiarato il presidente Riccardo Magi.

M5S: NIENTE AUTOCANDIDATURA PER CASALINO E DI BATTISTA

Per i militanti del Movimento 5 Stelle il termine entro cui proporre la propria autocandidatura per partecipare alle parlamentarie (16 agosto) era oggi, alle 14. Secondo quanto si apprende i due nomi più attesi, ovvero l’ex Alessandro Di Battista e il portavoce di Giuseppe Conte, Rocco Casalino, non si sarebbero candidati.

Ai microfoni di Radio Capital Conte ha anche chiarito la posizione sull’ex sindaca di Roma: «Virginia Raggi rientra nel vincolo del doppio mandato però ne parlate come se non stesse facendo nulla di importante. È presidente della commissione dell’Expo e sta combattendo delle battaglie importanti a Roma».

MELONI: “SE FDI PRIMO PARTITO IO PREMIER”. SALVINI: “VINCEREMO MA CI ASPETTANO MESI DIFFICILI”

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha dichiarato che se alle elezioni di settembre il suo partito sarà il primo in Italia, lei si candiderà come premier. «Se Fratelli d’Italia dovesse prendere più voti alle prossime elezioni il nome per la presidente del Consiglio è il mio. Perché Meloni no? Le regole nel centrodestra sono chiare: il partito che ottiene più voti propone il nome del premier».

Matteo Salvini invece fa sapere che il programma del Centrodestra è pronto al 99% e che arriverà entro questa settimana. «Io l’ho letto: è sostanzialmente pronto al 99%, tranne qualche limatura. Quello che interessa a me e milioni di italiani c’è: la pace fiscale, la rottamazione delle cartelle esattoriali, l’estensione della flat tax». E poi aggiunge: “noi vinceremo, ma saranno mesi difficili“.

Matteo Salvini ha dichiarato ai microfoni del Tg2 che “solo il ritorno al nucleare garantirà agli italiani di pagare meno care le bollette“.

NUOVO ATTACCO ALLA SINISTRA NELLE “PILLOLE” QUOTIDIANE DI BERLUSCONI

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, continua ad attaccare gli avversari di Sinistra nelle sue “pillole” condivise quotidianamente sui social: «Oggi parliamo di tasse: il segretario del Pd, Enrico Letta, ha già annunciato che vuole introdurre un’imposta patrimoniale sui nostri risparmi e anche un’imposta sulle successioni», afferma Berlusconi, rassicurando i propri sostenitori che “al contrario” della Sinistra “noi non approveremo mai, in modo assoluto, un’imposta patrimoniale sulla casa, che per noi è sacra, un’imposta patrimoniale sui risparmi, un’imposta sulle donazioni e sulle successioni”.

SALTA L’ACCORDO TRA LETTA E CALENDA

Tutto da rifare a Sinistra dopo il fallimento dell’intesa tra Calenda e Letta, annunciato in diretta tv dal leader di Azione. «Io non so cosa sia accaduto – ha detto Emma Bonino, senatrice di +Europa – la bozza dell’accordo, per ironia della sorte, era stata scritta da Calenda. La serietà è innanzitutto tenere fede alla parola data. Non è serio cambiare opinione ogni tre giorni, specialmente per chi si candida a partecipare al Governo di un Paese».

Secondo Renzi il fallimento dell’accordo rappresenta “la Caporetto” di Letta: «da un mese a questa parte il segretario del Pd sta sbagliando tutto quello che è possibile sbagliare. E la Meloni ringrazia», commenta.

Anche il segretario di +Europa, Benedetto della Vedova si è espresso in merito all’intesa fallita: «Io credo che ci sia una questione di serietà, c’è un patto scritto e credo sia serio continuare a rispettarlo. Sulle firme Carlo mente perchè non è vero. Dice di fare la politica della serietà e discutiamo di queste cose. Io non ho mai detto quelle cose, e non avrebbe senso dirlo, che tanto Carlo non rompe per le firme, chi sono io per dirlo. Ho sempre detto che saremo entrati in questo negoziato insieme e saremmo usciti insieme. La firma c’è stata e si rimane. Abbiamo alzato l’asticella e se Letta non avesse dato seguito alle nostre richieste ce ne saremmo andati. Il resto sono retroscena. Azione unilateralmente ha deciso di uscire dall’accordo e io non trovo alcuna ragione. Carlo dice: “Letta ha fatto la conferenza stampa anche con gli altri”, è vero ma lo ha fatto sottolineando la differenza tra le nostre alleanze. Ha parlato di accordo elettorale quindi non c’è una cosa che non sapevamo prima», ha affermato della Vedova, sottolineando il suo dissenso nei confronti della scelta di Calenda con il quale ne ha “discusso” ieri.

«Io penso che se Calenda fosse andato in tv e invece di parlare di Fratoiannni avesse parlato dell’accordo con Letta, dei risultati raggiunti, per dire che c’è una alternativa credibile ai sovranismi di Salvini e Meloni sarebbe stato meglio. Ci rivedremo con Letta per capire, a partire da quel patto nei suoi termini politici ed elettorali, cosa dobbiamo fare. Non abbiamo detto a Letta che noi ci stiamo solo se siamo gli unici alleati, non l’abbiamo detto. Ora è inutile tornare sulle decisioni», ha concluso il segretario di +Europa.

COMMENTI DAL CENTRODESTRA

Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato quello che sta avvenendo sostenendo che mentre il “centrosinistra litiga tutto il giorno”, il centrodestra rimane “unito e con candidati comuni”.

di: Micaela FERRARO

Aggiornamenti di: Federico ANTONOPULO

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