Il progetto della ministra dell’Ambiente sarà discusso nel Vertice in programma in agosto a Belém
Per il Governo di Lula è tempo di passare dalle parole ai fatti: la ministra dell’Ambiente brasiliana Marina Silva tira dritto su uno dei pilastri della sua campagna elettorale e invoca l’attuazione di una sorta di “Piano Marshall” per salvare l’Amazzonia.
Mentre “quel Piano Marshall” aveva lo scopo di “riprendersi dalla distruzione“, spiega Silva, “questo sarebbe per evitare la distruzione“. La ministra ha lanciato la proposta introducendo un evento preparatorio al Vertice dell’Amazzonia, in programma ad agosto a Belém. La proposta ha già acquisito concretezza nei mesi scorsi, con gli Stati Uniti che, nella persona di John Kerry, si sono impegnati a garantire risorse ingenti da destinare al Fondo Amazzonia.
«Il nostro obiettivo è quello di essere un Paese megaforestale, con un’economia a basse emissioni di carbonio, con una matrice di energia pulita, produzione di idrogeno verde». In questo la ministra ha detto di ispirarsi alla Cina che si sarebbe trasformata in pochi anni nel più grande produttore di apparecchiature per la generazione di energia eolica al mondo.
Ambientalista di lunga carriera, Silva era già stata a capo del Ministero dell’Ambiente sotto il Governo Lula dal 2003 al 2008. Durante il secondo mandato del presidente era più volte entrata in contrasto con altri esponenti del suo Governo proprio per la collisione fra interessi economici e ambientali, pur riuscendo nei fatti a far diminuire drasticamente la deforestazione dell’Amazzonia.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/CESAR DAVID MARTINEZ