Anche il premier spagnolo è stato destinatario di materiale incendiario intimidatorio così come l’ambasciata ucraina a Madrid e una fabbrica di armi. Si sospetta invio da territorio nazionale
Lo scorso 24 novembre il premier spagnolo Pedro Sanchez si è visto recapitare una busta intimidatoria contenente materiale esplosivo pirotecnico.
La notizia è stata diffusa oggi dal Ministero dell’Interno spagnolo, che ha precisato che la missiva era simile, anche nel contenuto, al pacco incendiario ritrovato ieri nell’ambasciata ucraina a Madrid. Lettere simili, cinque in totale, sono state ricevute anche dalla società Instalaza che produce attrezzature e materiale militare per la fanteria, dalla base aerea di Torrejón de Ardoz e dal ministero della Difesa.
Secondo il segretario di Stato per la Sicurezza spagnolo, Rafael Pérez, alcuni indizi farebbero pensare che le cinque lettere siano state inviate dal territorio nazionale spagnolo. Si tratta, specifica tuttavia, di informazioni preliminari in attesa di analisi tecniche approfondite.
La lettera inviata ieri all’ambasciatore ucraino conteneva un ordigno artigianale che è esploso fra le mani di un funzionario, provocandogli lievi ferite a una mano. Un pacco simile è stato recapitato nello stabilimento di Saragozza di Instalaza; l’industria bellica produce lanciagranate che sono state inviate al Governo ucraino dal ministero della Difesa spagnolo.
I sospetti propendono dunque per una matrice filo-russa delle intimidazioni incendiarie, che dimostrano una netta e chiara opposizione al sostegno da parte del Governo spagnolo dell’Ucraina nel conflitto in corso alle porte d’Europa.
Il tribunale dell’Audiencia Nacional ha aperto un fascicolo unico d’indagine sulla lettera ricevuta dal premier e sulle bombe carta ricevute dall’ambasciata e dalla fabbrica di armi.
di: Marianna MANCINI
aggiornamenti di: Alessia MALCAUS
FOTO: EPA/LAVANDEIRA JR