Il musicista e co-fondatore dei Pink Floyd è intervenuto l’8 febbraio all’Onu
Scandalo per Roger Waters, musicista e co-fondatore dei Pink Floyd, che l’8 febbraio scorso è intervenuto all’Onu in favore della Russia.
Sebbene abbia condannato l’invasione, Rogers ha detto che “non è stata immotivata” e quindi ha “condannato anche i provocatori nei termini più forti possibili”.
Dura la condanna da parte dell’Ucraina. L’ambasciatore ucraino presso l’ONU ha replicato, giocando sul titolo di uno dei classici della leggendaria band, Another Brick in the Wall: «che tristezza per i suoi ex fan vederlo accettare il ruolo di semplice mattone nel muro, un muro di disinformazione e propaganda russa».
Già lo scorso settembre Waters era stato dichiarato “persona non grata” dalla città polacca di Cracovia, che ha annullato i suoi concerti a causa delle posizioni di Roger Waters sulla guerra.
In questa occasione, il cantante aveva affermato che l’Occidente avrebbe dovuto smettere di fornire armi a Kiev, accusando il Presidente Volodymyr Zelensky di permettere il “nazionalismo estremo” in Ucraina e invitandolo a “porre fine a questa guerra mortale”.
di: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI