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L’attivista egiziano è in carcere dal 2019 per “notizie false”

Sanaa Seif, una delle sorelle di Alaa Abdel Fattah, ha comunicato a mezzo twitter di aver ricevuto una prova che il fratello è vivo e sta bene: “Alaa è vivo, dice che sta bevendo di nuovo acqua dal 12 novembre. Dice che dirà di più il prima possibile. È sicuramente la sua calligrafia. Un prova di vita, finalmente. Perché ce l’hanno tenuta nascosta per 2 giorni?!”.

I tweet controversi

Il Governo egiziano intanto sta diffondendo informalmente dalla scorsa notte in 6 lingue, tra cui l’italiano, un dossier che traduce 12 tweet di Alaa Abdel-Fattah, il giornalista e attivista egiziano in carcere dal 2019 per aver diffuso “notizie false”, tweet che lo rendono “istigatore di violenze, omicidi e terrorismo” secondo i criteri nazionali.

“Chi è Alaa Abd El Fattah?”, è il titolo del pdf che riproduce e traduce tweet in cui c’è anche un’apologia dell’uccisione di Anwar Sadat, il presidente egiziano della pace con Israele. “Se non fosse stato per gli incendi dolosi che hanno preso di mira le stazioni di polizia, i membri del ministero dell’Interno avrebbero imparato la lezione? L’incendio” dei commissariati “è stata una misura disciplinare pacifica, piuttosto che tagliare la testa a tutti gli agenti in pubblico“, scrisse Alaa nel settembre 2011, dopo la caduta di Hosni Mubarak.

Peggiorano intanto le sue condizioni di salute. A confermarlo è la sorella Sanaa Seif, intervistata dall’emittente tedesca Deutsche Welle (Dw). Seif ha riferito che il fratello è in fin di vita e chiede il sostegno della comunità internazionale

Lo sciopero della fame e della sete

Fattah, 40 anni, ha iniziato lo sciopero parziale della fame nell’aprile 2022 con l’assunzione di 100 calorie giornaliere. Dal primo novembre ha smesso di assumere tutto cibo solido e, con l’inizio della Cop27, in corso a Sharm el-Sheik, dal 6 novembre ha avviato anche uno sciopero della sete. L’avvocato di Fattah, Khaled Ali, ha reso noto su Twitter che per un cavillo burocratico gli è stato negato il permesso di visitare in carcere a nord del Cairo l’attivista.

La famiglia ha rivelato che l’attivista si trova “sotto trattamento medico” secondo le autorità carcerarie: «siamo appena stati informati dagli agenti penitenziari che un intervento medico è stato attuato su Alaa mettendone a conoscenza gli organi giudiziari. Nostra madre dovrebbe poterlo vedere, o qualcuno dell’Ambasciata britannica in Egitto, per consentirci di capire il suo vero stato di salute» ha spiegato Sanaa alla stampa, aggiungendo di aver saputo che “un avvocato filogovernativo” l’ha denunciata alla procura egiziana accusandola di spionaggio e di “diffusione di notizie false” e esponendola così ad un rischio di arresto.

L’avvocato l’accusa fra l’altro di “cospirare con agenzie straniere” e di “istigazione contro lo stato egiziano e le sue istituzioni e di diffondere deliberatamente notizie false”.

di: Francesca LASI

aggiornamenti: Micaela FERRARO

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