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Oltre a titoli già noti, spunta una storia di forza femminile tratta dall’opera “Donne che parlano” di Miriam Toews

Mancano ormai solo quattro giorni alla notte della statuetta d’oro degli Oscar, e dopo aver visto i migliori attori protagonisti e non in gara, la regia e i migliori tecnici, è ora di parlare delle sceneggiature. Sia quelle create ad hoc per la pellicola che quelle ispirate a romanzi e storie vere.

Migliore sceneggiatura originale

Non poteva ovviamente mancare tra i film in corsa Gli spiriti dell’isola, così come alcuni titoli già citati per musica e regia: Everything Everywhere All At Once, l’autobiografia The Fabelmans e il thriller Tár. Decisamente più affine al film dei due Daniel (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) è Triangle of Sadness di Ruben Östlund, che ripercorre le avventure comiche e grottesche dal finale in sospeso di una coppia di fidanzati modelli “intrappolati” nella perfezione estetica che ha costruito la loro carriera e la loro vita.

Migliore sceneggiatura non originale

Niente di nuovo sul fronte occidentale apre la categoria dei film ispirati da romanzi, altre opere di cinema e vite veramente vissute (in questo caso l’origine è il classico della letteratura di Erich Maria Remarque del 1929). Seguono Glass Onion: Knives Out (il sequel del film del 2019 Cena con delitto – Knives Out) e Living, una “matrioska” di ispirazioni: è il remake del film di Akira Kurosawa Vivere (1952), a sua volta ispirato dalla novella di Lev Tolstoj La morte di Ivan Il’ič. Ultimi ma non per importanza Top Gun: Maverick (sequel di Top Gun del 1986) e Women Talking, toccante racconto della saggista canadese Miriam Toews tratto però a sua volta da una storia vera, una cruda e lancinante vicenda di stupri sistematici avvenuti nella colonia Manitoba in Bolivia nel 2011.

di: Caterina MAGGI

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