Si persegue la pista del regolamento dei conti in ambito criminale. A San Siro tifosi costretti a lasciare la curva dagli ultras, Abodi “mi informerò”
Si indaga sull’omicidio di Vittorio Boiocchi, capo ultras dell’Inter ucciso ieri sera in un agguato a Milano. Secondo le prime rilevazioni, gli aggressori sarebbero stati due killer a bordo di una moto, secondo alcune testimonianze un maxi scooter.
Si sarebbe trattato di un regolamento di conti collegato al passato criminale dell’uomo, che aveva ricevuto diverse condanne per rapina, traffico di droga e sequestro di persona. Visto l’ampio spettro di attività illecite imputate in via definitiva all’uomo, si seguono diverse piste.
Il 69enne è stato raggiunto a collo e torace da due dei cinque colpi di pistola esplosi in via Fratelli Zanzottera nel quartiere Figino, alla periferia di Milano. L’uomo lascia tre figli.
A rendere difficili le indagini l’assegna di telecamere di videosorveglianza nella zona.
Intanto divampa la polemica su quanto accaduto ieri sugli spalti della nord di San Siro dove ieri, mentre era in corso Inter-Sampdoria, gli ultras avrebbero costretto anche con la violenza gli altri tifosi ad abbandonare il settore in segno di lutto. «Mi sono informato, quello che è successo a San Siro è inaccettabile, intollerabile – ha riferito oggi il ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi. – Sono certo che saranno presi immediati provvedimenti. Non solo parole».
di: Marianna MANCINI