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Il figlio Piersilvio non vuole entrare in politica. A lui e Marina la maggioranza di Fininvest

Dopo lo slittamento, il 5 luglio è stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi.

I figli sono stati chiamati dal notaio Arrigo Roveda, custode delle ultime volontà del fondatore di Forza Italia e di Mediaset. Presenti quindi Piersilvio e Marina, figli della prima moglie Elvira Lucia Dall’Oglio e poi Barbara, Eleonora e Luigi, figli di Veronica Lario.

La comunicazione è poi avvenuta a mercati chiusi, essendo una società quotata in borsa. Il documento è stato reso pubblico giovedì 6 luglio. 

Le ultime volontà di Berlusconi

La linea voluta da Berlusconi è quella della continuità.

Per quanto riguarda Fininvest, ai figli di primo letto Piersilvio e Marina va la maggioranza delle quote: insieme, raggiungono il 53% del gruppo con quote paritarie. In una nota si legge che “nessun soggetto deterrà il controllo solitario della holding”.

A Marta Fascina è andato un legato di 100 milioni e a Marcello Dell’Utri uno di 30 milioni. Legato di 100 milioni anche al fratello Paolo Berlusconi.

Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me“, si legge in una frase rivolta ai figli contenuta nel testo. “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà“.

In una nota pubblicata dopo la lettura del testamento, è riportato: “Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso. Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”.

Piersilvio: “per ora non scendo in politica”

Alle molte domande insistenti sulla possibilità di raccogliere l’eredità del padre e quindi scendere in politica, Piersilvio risponde così: «non ho intenzione di scendere in politica. Almeno per ora. La politica è un mestiere serio, che non si impara dall’oggi al domani. Qualcosa a livello emotivo si è mosso: ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e con l’Italia, fatto di amore e di libertà, è un lascito che deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 quando è sceso in politica….Chi sostituirà mio padre? Nessuno mai», ha aggiunto.

«Ma ad oggi non c’è nessuna emergenza: per la prima volta dopo tanti anni c’è un Governo votato dagli elettori, che sta facendo del suo meglio. E penso che Forza Italia debba e possa garantire stabilità al Governo. Non mi piace la parola emulazione. E poi se c’è una cosa che ho imparato è che non dovevo essere come mio padre, soprattutto nel lavoro».

No ad ipotesi vendita gruppo Mediaset

«No, non c’è nessuna ipotesi di vendita di Mfe-Mediaset. In famiglia non ne abbiamo parlato. Mi ha dato fastidio che con la morte di mio padre ci siano state simili ipotesi, ma è normale. Sono orgoglioso che aziende italiane studino un’espansione internazionale e non che pezzi di Italia siano conquistati da un gruppo straniero», ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo televisivo.

Testamento aperto davanti a testimoni

Il testamento di Berlusconi è stato aperto davanti a testimoni, adesso si attende che i figli dell’ex premier siano messi a conoscenza delle ultime decisioni del pare. Presenti gli avvocati Fossati, a rappresentare i figli di Berlusconi Marina e Pier Silvio, e l’avvocato Carlo Rimini che rappresentava Barbara, Eleonora e Luigi. Secondo le ricostruzioni gli eredi del Cav hanno partecipato da remoto.

Elezioni suppletive il 22 e 23 ottobre

Fonti di Palazzo Chigi a termine del Cdm avrebbero rivelato che le elezioni suppletive si terranno il 22 e 23 ottobre prossimi. La decisione “su proposta della presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in seguito alla comunicazione del decesso del senatore Silvio Berlusconi, ha individuato nei giorni 22 e 23 ottobre 2023 le date per lo svolgimento delle elezioni suppletive del Senato della Repubblica nel collegio uninominale 6 (Monza) della Regione Lombardia. Il Governo proporrà pertanto tale data al Presidente della Repubblica, che indirà con proprio decreto i comizi elettorali“.

di: Alice GEMMA

aggiornamenti: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/MATTEO CORNER