8 villaggi liberati in due settimane. Secondo l’Onu la Russia blocca gli aiuti umanitari alle vittime della diga
La guerra è arrivata al giorno 481.
Durante la notte di lunedì 19 giugno sono state udite diverse esplosioni nella città portuale di Odessa. Nel corso della mattinata l’amministrazione militare regionale ha dichiarato che le truppe russe hanno lanciato quattro missili da crociera di tipo Kalibr dal Mar Nero, tutti distrutti in cielo dalle forze di difesa aerea che sono state attivate in tutta la regione.
A riportarlo sono i media locali.
In giornata occhi puntati su Berlino dove il cancelliere Scholz ha incontrato il segretario della Nato Jens Stoltenberg per parlare della crisi ucraina. Il titolare dell’Alleanza ha assicurato che “la Nato non diventerà parte del conflitto“, tornando però a ricordare anche che “l’Ucraina ha il diritto di difendersi e liberare i suoi territori. Più territori liberano più saranno forti al tavolo dei negoziati“. Anche Kiev, del resto, è tornata a ribadire dalle colonne del World Street Journal: «mai compromessi con il Cremlino riguardo ai territori del nostro Paese».
«La Russia perderà i territori occupati. Non c’è e non ci sarà alternativa ai nostri passi per la liberazione» sono ancora le parole di Zelensky che, parlando della missione dei 7 leader africani in visita prima a Kiev e poi a Mosca, evidenzia come nel primo caso si siano discussi i 10 punti per la pace del Governo ucraino mentre nel secondo si sia parlato solo di guerra.
Liberati 8 villaggi in 15 giorni
Sono 8 gli insediamenti liberati dall’unità della brigata Tavria delle forze ucraine nelle ultime due settimane di combattimenti nelle direzioni di Berdiansk e Melitopol.
Lo ha comunicato su Telegram la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar. Questi sono i villaggi di Novodarivka, Levadne, Storozheve, Makarivka, Blagodatne, Lobkove, Neskuchne e Pyatikhatki.
Zelensky: “con Mosca si riesce a parlare solo di guerra”
“Coi leader dei Paesi africani ho parlato di pace, con Mosca di guerra – ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -. Tutto ciò che è stato discusso in Ucraina riguardava la formula di pace. Punto per punto. L’intero contenuto. Tutto ciò che è stato detto in Russia riguardava la guerra, come continuare a distruggere vite”.
L’accusa dell’Onu a Mosca
Mosca è stata accusata dall’Onu di continuare a bloccare le consegne di aiuti umanitari alle aree controllate dalle forze russe nell’est del Paese. L’esplosione della diga ha inondato ampie aree della regione di Kherson, obbligando migliaia di persone a fuggire.
Al fronte
«Il tenente di polizia di 38 anni Roman Babenko e suo figlio di 4 anni sono morti a Bilopilla, nella regione di Sumy a causa di un bombardamento russo». È quanto afferma il capo dell’amministrazione regionale ucraina Volodymyr Artyukh, aggiungendo: “In pieno giorno gli occupanti hanno bombardato senza pietà la parte centrale della città con l’artiglieria”.
Nel frattempo nella regione di Kherson sono almeno 14 gli abitanti rimasti senza elettricità. A riferirlo è stata l’amministrazione militare regionale, secondo cui circa l’80% delle apparecchiature elettriche non sono stati intaccate. Il livello medio dell’acqua a Kherson è di circa 93 centimetri a seguito dell’esplosione della diga di Kakhovka.
di: Alice GEMMA
FOTO: ANSA/OLIVIER MATTHYS