Peskov ha confermato che “la volontà di ascoltare le nostre preoccupazioni” sarebbe l’unico preludio ai colloqui con gli Usa
Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che la situazione odierna in ucraina ricalca la crisi dei missili di Cuba del 1961, data la presenza di minacce immediate ai confini della Russia.
Mosca ha ribadito di non aver ancora visto da parte degli Usa e dei suoi alleati una concreta volontà di distensione.
Peskov: negoziati se gli Usa ascoltano le nostre volontà
Proprio oggi un piccolo spiraglio sembrava aprirsi nella trattativa fra Usa e Russia sul conflitto ucraino. Secondo quanto confermato dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, Mosca sarebbe infatti aperta ad un colloquio nel caso in cui Washington si mostrasse disposta ad ascoltare le preoccupazioni russe, tornando a fornire garanzie di sicurezza.
I colloqui, come confermato da Peskov durante un’intervista alla tv Rossiya-1, partirebbero proprio dalla “volontà degli Stati Uniti di ascoltare le nostre preoccupazioni“.
Ferme le navi di grano
Intanto arriva la conferma dello stop al commercio di grano precedentemente annunciato: non essendo stato raggiunto un “accordo congiunto sui movimenti di uscita e di entrata delle navi da carico“, oggi nessuna nave carica di merce ucraina è salpata per il Mar Nero. Ad affermarlo è il Centro di coordinamento congiunto che coordina l’accordo internazionale di scambio siglato la scorsa estate.
Il Centro ha diffuso un comunicato nella notte, dichiarando di essere stato informato dalla Russia delle sue “preoccupazioni per la sicurezza dei carichi“. Preoccupazioni che sono state trasmesse alle delegazioni ucraina e turca.
Intanto, secondo lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine Mosca avrebbe trasferito i detenuti rinchiusi nella prigione di Kherson per sfruttare la struttura come base per personale militare e attrezzature. Almeno un centinaio della Guardia nazionale russa di Grozny, la capitale della Cecenia, avrebbero raggiunto la regione.
A cercare una soluzione per le trattative tra Mosca e Kiev è intervenuto il ministro della Difesa di Ankara, che ha sostenuto colloqui con entrambe le parti. Il ministero turco ha reso noto che “Hulusi Akar continua i colloqui e il coordinamento con le sue controparti. Inoltre, sono in corso colloqui tra le agenzie interessate“.
Droni su flotta russa a Sebastopoli, Mosca: “passati attraverso corridoio del grano”
I ricercatori Osint, dopo l’analisi di diversi video, hanno confermato l’attacco con droni di superficie contro almeno tre navi della flotta russa nel Mar Nero, nella baia di Sebastopoli. Gli occupanti hanno cercato di abbattere i droni che “sono comunque riusciti a schiantarsi contro le navi. In totale, secondo i calcoli dei ricercatori, per attaccare le navi sono stati utilizzati dai 6 agli 8 droni di superficie: tre hanno colpito le navi, altri tre erano in acqua, due, molto probabilmente, sono stati distrutti (forse gli stessi che erano in acqua)».
I ricercatori hanno anche definito “illogico” il coinvolgimento delle navi nell’attuazione dell’accordo sul grano, motivo per il quale Mosca ha sospeso il traffico nel Mar Nero.
Al contrario, il Cremlino ha raccolto elementi che proverebbero che i droni avrebbero sfruttato proprio il corridoio di sicurezza del grano per raggiungere la Crimea. Secondo le analisi effettuate e riferite dal Ministero della Difesa, i veicoli senza pilota sarebbero partiti dalle coste di Odessa e sarebbero di fabbricazione canadese.
GB: gruppo Wagner recluta anche malati di Hiv ed Epatite C
Sarebbe stato lo stesso proprietario del Gruppo Wagner, l’oligarca russo Yevgeny Prigozhin, a confermare le accuse secondo cui la società militare abbia modificato i propri standard di reclutamento, arruolando anche detenuti affetti da gravi malattie quali Hiv ed Epatite C.
Lo riporta l’intelligence britannica nel suo briefing quotidiano. La politica di reclutamento farebbe parte di un più ampio piano per creare una “linea Wagner” difensiva lunga 200 km nell’Ucraina orientale.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/ALESSANDRA BRIGANTI