Si cercano altri dispersi, il dolore del Paese calabro dove si prepara una via crucis

I vigili del fuoco hanno ripreso le ricerche in mare di altri corpi delle vittime del naufragi di domenica scorsa a “Steccato” di Cutro. Proseguono contestualmente anche le ricerche in spiaggia su tutto il littorale crotonese, a cui collaborano numerosi volontari. Per le ricerche in mare la Guardia Costiera sta utilizzando un elicottero, un gommone e due moro d’acqua. L’attività perlustrativa, salvo diverse disposizioni della Prefettura di Crotone, proseguirà ad oltranza. A breve partirà anche una via crucis organizzata dai residenti, in solidarietà alle famiglie delle vittime del naufragio.

Le vittime del naufragio al momento risultano essere 71, ma il bilancio è destinato a salire: risultano ancora disperse infatti tra le 30 e 50 persone. Alle ricerche partecipa anche il sindaco di Botricello, vicino Cutro, Simone Puccio, che con il quad perlustra la spiaggia per aiutare a individuare le vittime portate alla rena dalla correnta.

Polemica tra Governo e magistratura

Citando quanto detto questa mattina all’Angelus da Papa Francesco la premier Giorgia Meloni ha scritto su Facebook: “le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le Istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare”.

Immediata la reazione dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) che si scaglia contro le nuove norme contro le ong. “Nessuna norma -scrivono in una nota – potrebbe mai imporre ad alcuno il dovere di non fuggire da Paesi dove la guerra o la miseria impediscono l’accesso a condizioni di vita dignitose. L’Anm auspica, pertanto, che in qualsiasi circostanza venga sempre rispettato l’inderogabile obbligo di salvataggio, che è scolpito nella nostra Costituzione ancor prima che nelle convenzioni internazionali”. Il riferimento è alla Convenzione di Ginevra del 1951 e successive che garantiscono al cittadino straniero la protezione sussidiaria, prevista per la prima volta dalla direttiva europea numero 83 del 2004

“L’obbligo è inderogabile e tutti ne debbono beneficiare, a prescindere dalla concreta possibilità dei singoli di restare in seguito sul territorio italiano legittimamente”, scrivono i magistrati che ricordano, nel testo, le norme previste dall’ordinamento giuridico italiano: “Ai sensi dell’articolo 10 della Costituzione si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute, e garantisce il diritto di asilo allo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’esercizio effettivo delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana”.

di: Caterina MAGGI

FOTO: ANSA/ SALVATORE MONTEVERDE