ANSA / MATTEO BAZZI

Presente anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, e la ex compagna di Berlusconi Francesca Pascale

Almeno 10mila persone hanno deciso di scendere in piazza, a Milano, per protestare contro la decisione della sospensione di trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali.

Tra i cartelli, in mezzo a un mare di palloncini rosa, e bandiere arcobaleno, di legge “giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie”, “è l’amore che crea una famiglia” e “spiegate voi a mio figlio che non sono sua madre”.

Presente alla mobilitazione anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, insieme a diverse personalità dell’arcipelago della sinistra italiana e dell’associazionismo civile: da il deputato Pd Alessandro Zan, promotore dell’omonimo disegno di legge, al volto televisivo e attivista Vladimir Luxuria e alla ex compagna di Berlusconi (oggi coniuge di Paola Turci) Francesca Pascale, fino, a sorpresa, al sindaco di Milano (che aveva precedentemente dichiarato che non avrebbe partecipato) Giuseppe Sala. Secondo gli organizzatori al corteo sarebbero convenuti almeno 10 mila partecipanti.

«Ci stiamo già muovendo e c’è qui anche Alessandro Zan per portare avanti anche in Parlamento le aspettative che sono emerse dalla piazza. Cioè di poter vedere riconosciuto per legge il diritto delle coppie omogenitoriali – ha affermato Schlein -. Con una legge preparata e scritta insieme alle associazioni, alle famiglie arcobaleno e alla rete Lenford. Saremo al loro fianco come in piazza anche in Parlamento».  

Il presidio è stato organizzato da Famiglie Arcobaleno, Cig Arcigay Milano e I Sentinelli di Milano in risposta allo stop imposto al Comune di Milano dal Ministero dell’Interno, in merito alle trascrizioni dei certificati di nascita dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita con due mamme. Una manifestazione come hanno spiegato gli organizzatori nei giorni scorsi “contro questo atto che sancisce di fatto l’inizio di una persecuzione di Stato nei confronti della comunità Lgbtq+ e che colpisce ancora una volta chi invece avrebbe bisogno di più tutele”.

«Elly Schlein mi piace molto come persona e come donna perché è una combattente. È venuto il momento di smetterla con questi scontri tra destra e sinistra perché i diritti civili sono i diritti di tutti, anche di Giorgia Meloni e di sua figlia» ha detto Francesca Pascale, la ex compagna di Silvio Berlusconi oggi sposata con la cantante Paola Turci.

«Dovrebbe riflettere – ha affermato – perché non è una guerriglia tra chi è omosessuale ed eterosessuale. Vorrei dire che Paola Turci è mia moglie, ma non è mia moglie, sono unita a lei civilmente. Eppure, non mi sento diversa da una coppia eterosessuale: Perché non può esserlo, perché non piace a Salvini? Definisco Salvini omofobo, definisco omofobi i sovranisti, i partiti che si mettono sotto a braccetto con Orban, razzisti e fuori di testa. Non voglio insultare nessuno. Hanno seccato con questo odio. Per questo ho fiducia nella figura di Giorgia Meloni. Non ho mai votato Fratelli d’Italia, ma voglio avere fiducia nella donna che è».

Intanto dal governo

Sempre sul fronte dei diritti della famiglie lgbtq+è polemica tra il segretario di +Europa Riccardo Magi e la ministra della Famiglia Eugenia Roccella, che attacca dalla propria bacheca Facebook: “(Magi)dice che chi ha due papà domani deve poter festeggiare due volte. Gli proponiamo per analogia che gli stessi bambini, in occasione della festa della mamma, festeggino anche le due mamme cancellate con la maternità surrogata. La madre che ha fornito l’ovocita, scelta su un catalogo perché trasmette il patrimonio genetico, e quella da cui è stato affittato l’utero, in genere povera e del terzo mondo, così costa meno”.

Retroscena in piazza, scontro tra Piero Ricca e Francesca Pascale

A margine del corteo c’è stato un acceso scontro verbale tra Piero Ricca, giornalista e blogger e Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi e attivista per i diritti Lgbt. «Ma lei era già lesbica quando abitava con Berlusconi?» ha chiesto provocatorio Ricca a Pascale, che ha subito ribattuto: «non mi dica lesbica come un insulto perché non lo è. La mia bisessualità non l’ho mai nascosta alle persone care della mia vita che ho amato profondamente, anche a Silvio Berlusconi». A quel punto il giornalista ha ribattuto a sua volta: «quando lei faceva i lecca lecca a Napoli, gli spot col Calippo, io facevo già le contestazioni a Berlusconi» ma Pascale non incassa senza reagire: «avevo 14 anni ed era una trasmissione per fanciulli. Non si rivolga a me con questo atteggiamento perverso e maschilista e non mi metta le mani addosso, il suo alito dice già tutto».

Francesca Pascale si è poi scagliata contro il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «io votare a destra? Come se un capretto votasse per la Pasqua», le parole della Pascale. Sui social non si fa attendere la replica del vicepremier e leader della Lega: “Quanta rabbia, quanto odio. Io rispondo con lavoro, pace, amore e rispetto”.

La mancanza di filtro fa sì che nei commenti si scateni una shit storm contro l’ex fidanzata del Cavaliere: “della serie… sputare nel piatto dove si è mangiato per anni”, scrive un utente, mentre in un altro si legge “quindi per questa fenomena un sovranista non può essere omosessuale, lei ha deciso che se uno è gay non può essere sovranista…”. E ancora: “e pensare che per anni è stata la compagna di uno che ci andava a braccetto con Salvini. Brutta cosa l’incoerenza“.

di: Flavia DELL’ERTOLE

aggiornamento di: Caterina MAGGI

FOTO: ANSA/MATTEO BAZZI