Berlino non accoglierà più richiedenti asilo in arrivo dall’Italia mentre Parigi invia rinforzi al confine. Metsola invoca soluzione a livello europeo
La Germania interrompe temporaneamente l’accoglienza dei richiedenti asilo provenienti dall’Italia. Stando a quanto riporta Welt, che cita autorità tedesche, Berlino avrebbe comunicato a Roma lo stop del “meccanismo di solidarietà volontaria”.
Il ministero dell’Interno tedesco ha spiegato che in un contesto di “elevata pressione migratoria verso la Germania” e della “sospensione in corso dei trasferimenti in base alla Convenzione di Dublino“, “l’Italia è stata informata alla fine di agosto” che la selezione e i processi per la ridistribuzione dei migranti saranno sospesi “fino a nuovo avviso“. Da 9 mesi, infatti, l’Italia – sostiene Berlino – starebbe impedendo il funzionamento della Convenzione, attuale legge sull’asilo dell’Ue, secondo la quale i richiedenti asilo che si spostano in un altro Stato membro senza permesso dovrebbero generalmente essere rimandati nel Paese di primo ingresso.
L’Italia, come si legge in una missiva inviata il 5 dicembre del 2022 agli altri Stati membri, avrebbe “temporaneamente cancellato” i trasferimenti verso l’Italia in virtù della Convenzione “per motivi tecnici emersi improvvisamente e legati alla mancanza di capacità di accoglienza“. Secondo quanto riporta un portavoce del ministero dell’Interno tedesco Berlino sarebbe disposto a riprendere le procedure di selezione dei richiedenti asilo “non appena” torneranno ad esserci trasferimenti di migranti verso l’Italia sulla base del regolamento di Dublino.
Non è l’unico caso: anche la Francia, stando a quanto annunciato dal ministro dell’Interno Gerald Darmanin e riportato da Le Figaro, si starebbe “blindando” inviando rinforzi alla polizia di frontiera al confine con l’Italia. «Abbiamo un aumento dei flussi del 100%, che interessa le Alpi Marittime e l’intero arco alpino. I soldati addetti alla ricognizione notturna in montagna nell’ambito dell’operazione Sentinel aumenteranno da 60 a 120, mentre il personale doganale sarà raddoppiato», ha spiegato il ministro.
Commentando la decisione di Francia e Germania la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha dichiarato che “le soluzioni non possono essere sul piano nazionale ma solo a livello europeo. Penso che non ci siano alte opzioni se non concludere il patto sulla migrazione, i cittadini di tutti i Paesi dell’Ue ci hanno chiesto di trovare delle soluzioni” e ha aggiunto che “a dieci anni di distanza dalla tragedia di Lampedusa non abbiamo ancora fatto abbastanza“. Su X anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta le parole di Metsola e aggiunge che “l’immigrazione è un problema europeo. Deve essere risolto con la partecipazione di tutti i Paesi dell’Unione europea. E le istituzioni comunitarie devono essere parte della soluzione, si accelerino i tempi di attuazione degli accordi con i Paesi di origine e di transito“.
Gli annunci di Francia e Germania arrivano mentre a Lampedusa proseguono inesorabili gli sbarchi. Dopo il record di ieri martedì 12 settembre – con 110 approdi per un totale di 5.112 persone – dalla mezzanotte di ieri si sono registrati altri 23 arrivi con 1.000 migranti. L’hotspot è al collasso mentre soccorritori e forze dell’ordine tentano di controllare la situazione, ormai ingestibile. Tra i più recenti arrivi c’è anche quello di una giovane della Guinea, tra i 46 migranti soccorsi dalla motovedetta della Guardia costiera dopo essere finiti in acqua, madre del neonato di cinque mesi morto annegato. La sua salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana mentre la Capitaneria di porto sta cercando di ricostruire la vicenda.
Secondo i dati del ministero dell’Interno in tre giorni sono giunte in Italia 8.141 persone migranti, dall’inizio dell’anno, invece, sono arrivati 123.863 migranti, quasi il doppio rispetto ai 65.517 del 2022.
di: Alessia MALCAUS
aggiornamenti: Flavia DELL’ERTOLE
FOTO: ANSA/Concetta Rizzo