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Il nuovo Patto di stabilità deve garantire la flessibilità dei fondi europei, e su questo andrà trovato un accordo

Oggi, martedì 21 marzo, Giorgia Meloni ha comunicato alle Camere la spinta di Bruxell affinché l’Italia confermi l’approvazione del Mes. La premier lo ritiene un passaggio importante e lo ribadirà al Consiglio europeo di giovedì 23 e venerdì 24 marzo.

Il nuovo Patto di stabilità deve garantire la flessibilità dei fondi europei, e su questo andrà trovato un accordo.

Meloni in questi giorni sta preparando il vertice europeo: ha incontrato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per discutere sulla questione migranti. Per il governo è fondamentale aiutare la Tunisia, che attende i finanziamenti del Fmi, sull’orlo di una crisi ma serve anche una gestione finalmente europea dei flussi migratori, nel controllo delle frontiere, nella cooperazione sui rimpatri e nella lotta agli scafisti.

Secondo la premier, l’Europa, dopo la visita di Vladimir Putin a Mariupol e quella del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, è l’ora che dia ulteriori segnali di sostegno all’Ucraina.

La presidente del Consiglio ha dichiarato che “l’Italia ha tutte le carte in regola per recitare in Europa un ruolo da protagonista e non da comprimario“.

«Il prossimo Consiglio, il terzo per questo governo, ha nella sua agenda sfide prioritarie per l’Ue, Ucraina, migrazioni, energia. In questa fase complessa l’Ue è chiamata al compito più arduo degli ultimi decenni: assicurare la sicurezza, proteggere il tessuto economico, predisporre a cambiamenti radicali che potrebbero profilarsi nei nuovo equilibri globali» ha spiegato la premier.

«Il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. Siamo di fronte a una emergenza che sta diventando strutturale, questa definizione è la più realistica fotografia» ha chiarito, per poi passare all’ultimo terribile naufragio avvenuto davanti a Steccato di Cutro: «all’indomani della disgrazia di Cutro ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa».

Giorgia Meloni ha precisato che “prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato“, poi ha puntualizzato che “le indicazioni dell’Ue sanciscono il principio del coinvolgimento degli stati di bandiera delle navi Ong nelle operazioni Sar, che non devono più gravare solo sugli stati di approdo. Gli stati di bandiera che finanziano le Ong devono assumersi le responsabilità che il diritto del mare assegna loro“.

Nel discorso al Senato la presidente del Consiglio si rivolge alle opposizioni, chiedendo di criticare “ferocemente il governo, me, le scelte che facciamo, i provvedimenti, le nostre eventuali mancanze ma, vi prego, fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia, perché questo fa la differenza“. Aggiunge Giorgia Meloni: «la battaglia politica, per chi ha idee credibili si può efficacemente condurre senza dipingere l’avversario come un mostro. C’è un limite da non superare, oltre al quale, per colpire l’avversario, si mette in cattiva luce la nazione intera, gettando ombre sugli uomini e le donne della nostra Guardia costiera, delle forze dell’ordine che invece dobbiamo ringraziare perché da sola l’Italia si sta caricando di responsabilità che dovrebbero essere condivise da altri. E addirittura si finisce per danneggiare la posizione dell’Italia sui tavoli negoziali».

In merito alla guerra in Ucraina la premier ribadisce come sia “indispensabile l’unità dell’Ue di fronte alla guerra di aggressione russa all’Ucraina. Il popolo ucraino sta difendendo anche i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra civiltà e le finalità stesse del diritto internazionale, senza cui sostituiremmo la forza del diritto al diritto del più forte” e chiarisce che “sul piano geopolitico e diplomatico le pressioni su Mosca sono fondamentali per assicurare il rispetto del diritto internazionale e, ancora di più, per creare le condizioni per un percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta, condizioni che finora non sono maturate ma che ancora perseguiamo con tenacia ogni giorno“. La Presidente ha poi voluto sottolineare come fosse una menzogna che l’invio di armi all’Ucraina pesi sulle tasse degli italiani (e i banchi della maggioranza hanno applaudito) e ha aggiunto: «questo governo è abituato a difendere l’interesse nazionale: non abbiamo mai fatto mistero di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto i governi precedenti, magari di soppiatto, senza metterci la faccia. Noi la faccia ce la mettiamo convinti che rispettare gli impegni sia vitale per tutelare la sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non sei in grado di difenderti lo fanno altri ma lo faranno imponendo un prezzo».

Per quanto riguarda la situazione economica la presidente del Consiglio ha spiegato che “entro il 2023 bisogna arrivare a nuove regole sul patto di stabilità, sulla base di principi realistici dopo la pandemia del Covid: serve più equilibrio tra stabilità e crescita. In passato c’è stata molto più attenzione alla stabilità, ora abbiamo più bisogno di attenzione alla crescita. È la nostra priorità. Le nuove regole devono sostenere investimenti pubblici. Il tempo dell’austerità è finito“.

Nella replica successiva al dibattito al Senato la premier in merito alla questione del naufragio ha dichiarato che “avete stabilito un colpevole senza avere le prove, perché non esistono prove che l’Italia potesse fare di più. Io sono una madre, per cui vi prego cerchiamo di mantenere i toni del dibattito“.

«Stiamo affrontando la questione idrica, abbiamo ereditato una situazione complessa e stiamo lavorando per istituire a p.Chigi una cabina di regia perché vogliamo arrivare alla definizione di un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con Regioni ed enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione anche utilizzando nuove tecnologie e con una campagna di sensibilizzazione. Il governo sta lavorando a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe per accelerare i lavori essenziali e intende lavorare all’individuazione di un commissario straordinario con poteri esecutivi» ha spiegato la presidente in merito alla questione della siccità.

di: Alice GEMMA

aggiornamento: Flavia DELL’ERTOLE

FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI