Il presidente si è recato in visita in Gabon, Angola, Congo e Repubblica Democratica del Congo, incontrando anche le resistenze della popolazione
Dopo aver presentato la sua nuova strategia africana, che punta a instaurare un nuovo partenariato con le ex colonie riducendo progressivamente la presenza di truppe francesi sul territorio, il presidente francese Emmanuel Macron ha intrapreso un viaggio diplomatico nel Continente nero.
Si tratta del 18esimo viaggio del presidente in Africa dal suo insediamento, a riprova del fatto che l’attenzione della Francia alle ex colonie rimane alta. Scopo della missione è anche quello di distendere i rapporti con gli omologhi africani. Le visite vogliono soprattutto scongiurare un avvicinamento di alcuni Stati che, cavalcando un crescente sentimento anti-francese della popolazione, potrebbero avvicinarsi a Cina e Russia.
A tale scopo Macron ha ribadito che l’epoca dell’ingerenza francese in Africa è “abbondantemente passata“, assicurando che la posizione di Parigi è ormai quella di un “interlocutore neutro“.
La prima tappa, mercoledì 1 marzo, è stata il Gabon dove Macron ha incontrato il presidente Ali Bongo in occasione del One Forest Summit, un evento organizzato congiuntamente da Parigi e Libreville. «La Francia – ha dichiarato il titolare dell’Eliseo con l’occasione – continuerà e accelererà il suo impegno (…) per le foreste dell’Africa centrale».
Dopo il Gabon il viaggio prevede tappe in Angola, Congo e Repubblica democratica del Congo. Proprio a Kinshasa mercoledì alcuni manifestanti hanno protestato contro la presenza di Macron, accusato di sostenere le posizioni del Rwanda. «Macron assassino, Putin in soccorso» si leggeva su alcuni cartelli che rispondevano all’obiettivo dichiarato di “costruire un nuovo rapporto, equilibrato, reciproco e responsabile” con l’Africa.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/STEFANO RELLANDINI