Si tratta dell’esodo dei palestinesi dopo la nascita dello Stato d’Israele
Quest’anno per la prima volta nella sua storia l’Onu ha commemorato la Nakba: è una sorta di giorno della memoria, ricorre ogni 15 maggio, e in questa occasione il popolo palestinese ricorda la sconfitta nella prima guerra fra arabi e israeliani (1947/48) e l’esodo dei palestinesi che ne è seguito.
Quando Israele vinse e lo Stato venne formato, infatti, circa 700mila palestinesi furono costretti a lasciare le proprie case e divennero profughe di guerra.
Nakba vuol dire “catastrofe” in arabo.
Quest’anno l’Onu ha commemorato la Nakba, di fatto riconoscendola, per la prima volta: la risoluzione per la commemorazione era stata approvata dall’Assemblea generale lo scorso novembre ed era passata con 90 voti favorevoli, benché tanti Paesi occidentali alleati di Israele avevano votato contro (tra loro Stati Uniti, Regno Unito e Italia).
Le autorità israeliane hanno criticato duramente la scelta di commemorare la Nakba, definendola “vergognosa” e un tentativo di “distorcere la storia”.
di: Micaela FERRARO
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