Di norma le auto vengono sequestrate, ma ora Riga non sa più dove posteggiarle. E si rivolge all’Ucraina

Quando il legislatore lettone ha promulgato il nuovo decreto di gennaio, non aveva messo in conto gli usi della propria nazione. Infatti dal nuovo anno nel Paese Baltico vige una nuova legge, che prevede il sequestro dei veicoli ai cittadini sorpresi a guidare ubriachi. Ciò che le autorità di Riga non avevano previsto era che il frutto di questa norma punitiva avrebbe presto intasato i depositi disponibili. In appena un mese in Lettonia sono state sequestrate circa 200 automobili. Il Paese è, del resto, uno degli Stati membri dell’Ue con il maggior numero di segnalazioni per guida in stato di ebbrezza: 4.300 lo scorso anno in una nazione di a malapena 1,9 milioni di abitanti, per quasi mille incidenti. E va anche considerato che l’espropriazione riguarda solo i casi più pesanti, cioè chi viene trovato con un tasso alcolemico superiore di tre volte il limite consentito. 

Quindi, appiedati i guidatori ubriachi, resta il problema: che fare di tutte queste vetture? La soluzione iniziale era metterle all’asta: ma si trattava di una procedura troppo laboriosa e dai tempi lunghi. Poi l’idea dell’agenzia governativa Twitter Convoy, che ha suggerito di donarle all’esercito e alle strutture ospedaliere ucraine, come forma di sostegno allo sforzo bellico di Kiev, e si è incaricata di portarle a destinazione. Il Parlamento di Riga ha dato il via libera e il governo si è impegnato a cedere all’Ong circa 20 auto alla settimana. «Siamo pronti a fare praticamente qualsiasi cosa per aiutare gli ucraini», ha commentato il ministro delle Finanze lettone, Arvils Aseradens. E, verrebbe da dire, anche per salvare spazio (e reputazione). «Nessuno immaginava che le persone guidassero ubriache al volante di così tanti veicoli, è decisamente spaventoso una volta che ce ne si rende conto – ha infatti dichiarato a Reuters il fondatore di Twitter Convoy, Reins Poznaks – non riescono a venderle con la stessa velocità con la quale la gente beve. Così mi sono fatto avanti con l’idea: spedirle in Ucraina». Le prime otto automobili donate hanno un valore congiunto di 18.500 dollari. Un dono tutto sommato utile a tutti, gaffe a parte: in una di esse è stata trovata appesa una bandiera della Federazione Russa. Non stupisce, in un Paese dove un quarto della popolazione ha origini russe.

di: Caterina MAGGI

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