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Oggi un altro 26enne palestinese è stato ucciso da militari israeliani a Hebron, in Cisgiordania

Scorre ancora sangue in Terra Santa. Nonostante i ripetuti appelli internazionali alla pace (per ultimo, quello di Macron), la tensione fra Israele e i palestinesi è alle stelle dopo l’attentato di Gerusalemme. Così, aumentano giorno dopo giorno anche le vittime civili. Nella notte fra domenica 29 e lunedì 30 gennaio è stato ucciso un 26enne palestinese a Hebron, in Cisgiordania.

A uccidere Nasim Abu Fouda, questo il nome della vittima, il fuoco dei militari israeliani che, secondo fonti locali, hanno sparato contro un’auto a bordo della quale si trovava il ragazzo per timore che il veicolo li travolgesse.

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa l’ennesimo scontro è avvenuto all’altezza di un posto di blocco militare presso la Tomba dei Patriarchi, luogo di culto della religione ebraica in Palestina.

Blinken: “lavoriamo alla stabilità”

L’inasprimento della crisi israelo-palestinese tiene gli occhi di tutto il mondo incollato sulla Striscia. Oggi è intervenuto sulla questione anche Blinken, nel corso del suo viaggio diplomatico nel Medio Oriente iniziato al Cairo. Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukri, il segretario di Stato Usa ha richiamato entrambe le parti alla “calma” e a una “de-escalation” del conflitto, ribandendo anche l’importanza della partnership con Il Cairo “per la stabilità della regione e del mondo“.

«Riponiamo grandi speranze nella cooperazione congiunta tra Egitto e Stati Uniti per raggiungere la stabilità in Medio Oriente» ha ribadito anche Shoukry che alla stampa conferma: «abbiamo esaminato la questione palestinese e i tentativi di arginare l’escalation», ma anche “parlato della situazione in Libia, in Sudan e della diga del rinascimento” etiope.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA/EPA/Stringer