La Capitale saudita è in competizione con Roma per l’assegnazione di Expo 2030. Santori: “Gualtieri limiti i danni”
È ufficiale: la scritta SPQR, orgoglio della Capitale fin dai tempi della Repubblica, sparirà dalla maglietta dell’ASRoma. E il problema per Roma, oltre che di soldi, è anche di prestigio.
La chief executive officer & general manager del club Lisa Soiloukou ha infatti ufficializzato la nuova partnership, della durata di due anni, con Riyadh Season. La prima edizione della kermesse di eventi nel 2019 aveva registrato oltre 10 milioni di visitatori e ora si fregerà anche di un’amichevole dell’ASRoma.
«La maglia giallorossa è unica, è sinonimo di AS Roma in tutto il mondo e siamo orgogliosi che Riyadh Season da oggi sarà associata a una maglia così iconica» rivendica fiero il presidente della General Entertainment Authority dell’Arabia Saudita Turki Alalshikh.
Il logo Riyadh Season prenderà dunque il posto di SPQR, sponsor ufficiale del Comune di Roma. La questione però non è solo legata ai compensi.
L’Arabia Saudita è infatti in competizione diretta con Roma per ospitare Expo 2030. Una partita di cui sapremo il vincitore il prossimo 28 novembre e che rischia di essere compromessa (anche) da quello che molti stanno già definendo uno “sgarbo” a Roberto Gualtieri.
Con il primo cittadino Trigoria avrebbe in ballo anche il nuovo stadio a Pietralata, con il Comune che, a questo punto, potrebbe voler rinegoziare i termini.
Pronto il commento del capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, che “accoglie con stupore la notizia” di un affare chiuso “per milioni di euro senza però che il Campidoglio e il sindaco Gualtieri ne sapessero nulla“.
«Alcune realtà del calcio italiano continuano a prestarsi al gioco dell’Arabia Saudita, che sta facendo di tutto per togliere a Roma l’organizzazione di Expo 2030: è già accaduto per la nazionale, piantata in asso poche settimane fa dal ct a caccia di ancor maggiori guadagni» punzecchia ancora Santori, che invita Gualtieri a verificare le “possibilità di limitare i danni di una scelta che mette in discussione gli obiettivi economici, sociali e culturali rappresentati dall’Expo per la Capitale l’Italia intera“.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI