PROTESTE FRANCIA

Proteste dopo la decisione del presidente Macron di porre la fiducia alla riforma, senza ricorrere al voto parlamentare. Carica della polizia in Place de la Concorde

Proteste in Francia dopo la decisione del presidente Emmanuel Macron di porre la questione di fiducia sulla riforma delle pensioni, senza ricorrere al voto del Parlamento.

I manifestanti si sono riuniti in rue de l’Université, non lontano dalla Camera bassa (cioè l’Assemblea nazionale) del Parlamento. La mobilitazione ha, poi, coinvolto anche il vicino Boulevard Saint-Germain. Sembra che siano un migliaio i partecipanti.

In Place della Concorde si sono verificate cariche della polizia, che ha fatto uso di idranti per allontanare la folla. Sembra che alcuni dei manifestanti abbiano acceso diversi fumogeni dopo aver dato fuoco a materiale di cantiere trovato poco lontano. Sono state fermate 120 persone.

Netturbini in sciopero

Intanto prosegue per il 12esimo giorno consecutivo lo sciopero indetto dalla categoria dei netturbini contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. Come riferisce il comune parigino guidato da Anne Hidalgo, le tonnellate di rifiuti abbandonati in strada a Parigi hanno raggiunto quota 10 mila tonnellate.

Anche in altre città, come Bordraux dove i manifestanti hanno occupato i binari della stazione ferroviaria Saint-Jean, le proteste vanno avanti.

Assemblea Nazionale, mozione trasversale per rovesciare Governo

Diversi parlamentari delle opposizioni hanno depositato oggi all’Assemblea Nazionale di Parigi una mozione di censura trasversale con l’intento di far cadere il Governo. Su iniziativa del gruppo Liot, che riunisce centristi ed ex macronisti, i parlamentari hanno unito le forze per rovescare l’Esecutivo guidato da Elisabeth Borne.

La mozione, al momento firmata da 91 parlamentari provenienti da cinque diversi gruppi politici di opposizione nell’Assemblea Nazionale, in particolare della coalizione di sinistra Nupes, avrebbe bisogno della maggioranza assoluta per passare. Una possibilità remota, soprattutto alla luce del fatto che nessun repubblicano ha deciso di aderire.

Insieme a quelle già presentate da altri gruppi come il Rassemblement Nazionale di Marine Le Pen, tuttavia, mette ancora in più in difficoltà la premier e il presidente Macron.

Faure: “l’Eliseo non è parco per i capricci di Macron”

Il leader del Partito Socialista Olivier Faure ha dichiarato: «Quando un presidente non ha una maggioranza nel Paese, non ha una maggioranza all’Assemblea Nazionale, deve ritirare il suo progetto. L’Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente».

Bergent: “verso nuove mobilitazioni”

Il leader del sindacato CFDT Laurent Berger ha annunciato “nuove mobilitazioni” ha denunciato un “vizio democratico” per la decisione di ricorrere all’articolo 49. «La contestazione è estremamente forte, abbiamo già avuto tantissime reazioni da parte delle squadre sindacali. Decideremo insieme in occasione di una riunione intersindacale» ha dichiarato Bergent.

di: Francesca LASI

aggiornamenti: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/EPA/YOAN VALAT