Il partito della presidente Sandu ha presentato un’iniziativa per modificare la lingua ufficiale ma l’opposizione teme un’unificazione con la Romania

Il Parlamento moldavo sta valutando un’iniziativa legislativa per adottare come lingua ufficiale del Paese il romeno, cambiando l’espressione “lingua moldava” in “lingua rumena”.

Lo riporta Timpul specificando che i primi dibattiti sulla proposta avvenuti a inizio marzo sono stati particolarmente accesi.

Tra i partiti che caldeggiano la proposta c’è quello della presidente Maia Sandu, vicina all’Europa per posizioni politiche, Azione e Solidarietà. Come spiegato da una deputata, Veronica Rosca, l’adozione del romeno vuole adeguare il quadro normativo alle interpretazioni della Corte costituzionale sulla lingua di Stato.

D’altro canto, non si sono detti d’accordo i deputati comunisti e socialisti, di posizione filorussa, che durante la discussione hanno fatto irruzione in aula gridando ed esponendo cartelli con su scritto “Vergogna”, “Moldavia”, “Dimissioni”. Secondo questi il Paese starebbe preparando un’unificazione con la Romania, mentre dai confini incombe la “minaccia” russa.

di: Alessia MALCAUS

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