Dall’Italia al mondo intero con la carta monouso che piace a grandi e piccini. Perché la carta è un bene prezioso che diventa elemento di stile
“Il segreto è trovare la bellezza dove normalmente non ce l’aspettiamo“, ha detto lo stilista francese Jean-Paul Gaultier, uno che di bellezza se ne intende. E si direbbe che questo segreto l’abbia svelato World Cart, l’azienda “italiana per nascita ma cosmopolita per vocazione” che ha fatto di un oggetto comune un accessorio, un oggetto di stile. Fondata nel settembre del 2007, World Cart nasce come una fenice dalle ceneri di Moncart, prima azienda in Italia ad aver prodotto tovaglioli di carta, come ci racconta l’amministratore delegato e socio fondatore di World Cart Luca Lazzarotto.
Come nasce World Cart?
«Non tutti lo sanno ma in Italia la carta rientra ampiamente nel settore delle cosiddette “grandi eccellenze”. Noi di World Cart lo sappiamo, per questo abbiamo investito in questo settore, sfidando un mondo di giganti. Il nostro successo parte dalla differenziazione: ci siamo inventati qualcosa di diverso e siamo stati veloci a farlo. L’idea è stata di trasformare un prodotto comune in un accessorio particolare».
La differenza tra un pacchetto di fazzoletti “standard” e un prodotto di World Cart sta nel modo in cui quel fazzoletto viene concepito. Non si tratta solo di carta monouso, ma di tissue con riproduzioni particolareggiate dei disegni più in voga del momento: Hello Kitty, le principesse Disney, Topolino, Minnie, Paperino & friends; ma anche i brand più amati, dalla Coca-Cola® alle Pringles.
Qual è il segreto del vostro successo?
«Abbiamo fatto gli investimenti giusti al momento giusto. Prendere il marchio di Hello Kitty è stata una grande fortuna: era un momento in cui era molto in voga e siamo riusciti a metterci in contatto con l’amministratore delegato del brand, che guarda caso era un cremonese. L’imprinting è stato immediato. Ci ha concesso la licenza e da lì abbiamo cominciato a crescere. Siamo arrivati sugli scaffali della grande distribuzione grazie a Esselunga, e non ci siamo più fermati. Ci siamo espansi in 65 nazioni nell’arco di cinque anni».
Nel corso del tempo sono cambiati anche i vostri disegni. Come mai?
«Siamo partiti dai grandi classici, ma non abbiamo mai smesso di studiare il mercato. Il nostro target è cambiato, siamo passati da carta pensata per i più piccoli a grafiche che potessero piacere anche agli adulti. Una volta c’erano pochi personaggi “animati”, tutti i ragazzini guardavano gli stessi cartoni, gli stessi programmi; adesso con tutta la varietà che c’è è difficile intercettare i gusti del target: il mondo è cambiato, e noi siamo cambiati con lui. Per questo sono nati personaggi come l’unicorno con i suoi gelati, che ha dato il via alle nostre collezioni interne».
Il processo creativo è sempre interno all’azienda: disegnatori e grafici lavorano insieme per dare vita a ciò che verrà stampato su fazzoletti, carta casa e carta igienica. Oggi esistono tre linee di prodotto diverse: Kartika Generation, con i personaggi “originali”; Kartika Kollection, che include tutte le collaborazioni da Disney a Kellogg’s; Kartika Natural e Kartika Zen. «Stiamo evolvendo verso un mondo più adulto e trasversale. È appena uscita la collezione Frida Kahlo, quella con lo chef Daniele Rossi. Vagliamo i gusti dei nostri consumatori e cerchiamo di anticiparne i desideri. Per questo in un momento di grande passione per tutto ciò che è “food” abbiamo investito su un percorso studiato per i food lovers».
Se i prodotti piacciono, insomma, le persone li scelgono. Il segreto è rimanere al passo, essere flessibili, immergersi nella vita dei consumatori e carpirne i desideri, in modo da restituire loro qualcosa che possa diventare personale, entrare a far parte dello stile della persona, raccontarne un pezzo di storia. Perché non esiste bellezza più vera di quella che troviamo dove non ce l’aspettiamo.