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I giudici della hanno rianalizzato il caso, ascoltato alcuni esperti che analizzarono le tracce lasciate dalla vettura e hanno stravolto l’esito del processo di primo grado che la vedeva assolta

Una 27enne di Ovada, in provincia di Alessandria, è stata condannata a sei anni in Appello per l’omicidio di Massimo Garitta, 53 anni. La ragazza venne assolta in primo grado per legittima difesa.

Il 1 gennaio 2019 il corpo dell’uomo venne trovato, dopo una segnalazione, in un campo vicino alla ferrovia. La ragazza di origini albanesi spiegò che l’uomo tentò di violentarla, e che tentando di scappare, investì Garitta con la sua utilitaria.

Il 53enne fu trovato in un campo con i pantaloni della tuta e le mutande abbassati. E sulla giacca c’era impresso il numero di matricola della marmitta di un’automobile. Una firma dell’auto che lo aveva colpito che diede modo ai carabinieri di risalire alla conducente. 

La giovane, spiegò agli inquirenti che il pomeriggio del 31 dicembre aveva incontrato Garitta in città e che con lui aveva raggiunto una zona di periferia. A quel punto l’avrebbe aggredita, un tentativo di stupro provato dalle lesioni alle gambe riportate dalla donna.L’uomo venne successivamente travolto dall’auto che poi si allontanò.

I giudici della Corte d’appello hanno rianalizzato il caso, ascoltato alcuni esperti che analizzarono le tracce lasciate dalla vettura e hanno stravolto l’esito del processo di primo grado.

di: Alice GEMMA

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