biden zelensky

Il presidente Usa si sarebbe spazientito dopo una nuova richiesta di aiuti dell’omologo ucraino. Washington ha appena approvato un pacchetto da un miliardo per Kiev

Questa mattina il presidente statunitense Biden e l’omologo ucraino Zelensky hanno avuto un colloquio telefonico che, secondo l’emittente Nbc, avrebbe irritato l’inquilino della Casa Bianca. Biden avrebbe infatti “perso la pazienza” a causa di una nuova richiesta di aiuti da parte del presidente ucraino, giunta dopo il via libera all’ultima tranche di aiuti da un miliardo.

Grano, Erdogan cerca un secondo accordo

La sospensione dell’accordo di sicurezza sul grano tiene col fiato sospeso il mondo, fra Lavrov che rievoca la crisi missilistica di Cuba e Washington che accusa Mosca di aver volutamente sabotato il risultato dei negoziati. Il Cremlino da un lato riferisce di prossimi futuri contatti con l’Onu, in qualità di supervisori dell’accordo di Istanbul, dall’altro prende tempo e afferma che il traffico nel Mar Nero potrà riprendere solo “dopo un’indagine approfondita su quanto accaduto a Sebastopoli” dato che “tutte le condizioni precedentemente concordate sono state violate“.

Si tratta, secondo Kiev, di un “falso pretesto di esplosioni a 220 chilometri dal corridoio” attraverso il quale Mosca blocca due milioni di tonnellate di grano, “sufficienti per sfamare oltre 7 milioni di persone“. Chi vuole negoziare, ribadisce il ministro degli Esteri Kuleba, “non distrugge il sistema energetico del Paese per congelare la sua popolazione in inverno, non si impegna in esecuzioni di massa di civili, non bombarda i quartieri residenziali, non annuncia la mobilitazione di altri 300mila militari, non fa bloccare le forniture di grano, non emette ultimatum“.

Nonostante il ritiro della Russia dall’accordo, questa mattina sono salpate dall’Ucraina 12 navi per l’esportazione di grano. A riferirlo è lo stesso ministro ucraino delle infrastrutture Oleksandr Kubrakov, secondo cui “le delegazioni dell’Onu e della Turchia hanno messo a disposizione 10 squadre di ispezione per controllare 40 navi al fine di soddisfare l’iniziativa sul grano del Mar Nero. Il piano di ispezione è stato accettato dalla delegazione ucraina – prosegue il ministro su Twitter. – La delegazione russa è stata informata“.

A tal proposito la Turchia ha ribadito il proprio impegno per attivare un secondo accordo sul grano. Erdogan ha confermato che i russi si sarebbero ritirati perché i patti precedenti favorivano soprattutto Kiev: «nonostante la Russia sia indecisa riguardo all’accordo sul grano perché sostiene che gli stessi servizi non siano forniti a Mosca, la Turchia continuerà con i suoi sforzi per salvare l’umanità».

La controparte russa intanto ricorda che una nuova intesa senza Mosca sarebbe “difficilmente fattibile”. Come ha riferito il portavoce del Cremlino Peskov: «nelle condizioni in cui la Russia parla dell’impossibilità di garantire la sicurezza della navigazione in queste aree, un accordo del genere è difficilmente fattibile, e assume un carattere diverso: molto più rischioso, pericoloso e non garantito».

Bollettino sul campo

Nel frattempo il conflitto armato sul terreno ucraino non si ferma. Anche oggi sono diversi gli attacchi aerei che interessano tutto il territorio nazionale, dove risuona l’allarme dalle 7.30 di questa mattina. Fra le regioni colpite Zhytomyr, Vinnitsa, Cherkasy, Chernivtsi, Kharkiv, Kirovograd, Nikolaev, Odessa, Poltava, ma anche Kiev.

Proprio nella Capitale le forze russe hanno sferrato un “attacco massiccio” colpendo le strutture energetiche e lanciando “più di 50 missili da crociera“, di cui 44 sono stati bloccati dalla difesa aerea ucraina. Nonostante i sistemi di difesa funzionino, sono state pesantemente colpite infrastrutture di servizi a Kiev, con l’80% degli utenti rimasti senz’acqua e 350mila case che si sono viste interrompere la fornitura elettrica.

di: Marianna MANCINI

FOTO: ANSA