Comunicazioni interrotte a Gaza. Recuperati i corpi di tre ostaggi
Si combatte da 70 giorni nella Striscia di Gaza.
Israele ha annunciato la sua intenzione di andare avanti con la guerra anche se dovesse venire meno il sostegno internazionale e le autorità israeliane hanno “informato gli Usa sulla campagna militare”.
Un funzionario della Casa Bianca ha fatto sapere, in questo senso, che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, ha i giorni contati e che “verrà fatta giustizia”.
Sono stati recuperati intanto i corpi di tre ostaggi: un uomo franco-israeliano, Elya Toledano, rapito da Hamas durante il maxi attacco del 7 ottobre; e due soldati 19enni: il caporale Nik Beizer e il sergente Ron Sherman.
La situazione nella Striscia
È catastrofica la situazione nella Striscia di Gaza.
A Gaza Internet e tutte le comunicazioni sono state interrotte. Lo hanno riferito le compagnie Paltel e Jawall, secondo le quali l’interruzione è da attribuire “alla attuale aggressione” nella Striscia.
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che le vittime sono 18.787. Le persone rimaste ferite sono 50.897.
Secondo la televisione pubblica israeliana Kan l’esercito israeliano ha allagato con acqua di mare un tunnel militare attribuito a Hamas nel settore nord della Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito dall’emittente Israele avrebbe montato grandi pompe nella zona. «Operiamo in modi svariati sotto al livello terrestre – ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari rispondendo a una domanda – I terroristi devono sapere che non saranno protetti nemmeno nei tunnel».
Netanyahu incontra Sullivan
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato a Tel Aviv il Consigliere della Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. L’ufficio di Netanyahu ha riferito che “le due parti hanno discusso la prosecuzione della guerra fino alla vittoria e il raggiungimento dei comuni obiettivi”. Questi obiettivi sarebbero “la distruzione di Hamas, la liberazione degli ostaggi, lo smantellamento delle capacità militari di Hamas e la fine del suo controllo sulla Striscia”. Secondo l’ufficio del primo ministro israeliano sarebbe stato concordato l’impegno “a continuare la prosecuzione degli aiuti umanitari alla popolazione a Gaza non coinvolta”.
«Ai miei amici americani ho detto che i nostri soldati non sono caduti invano. Pur con il dolore per la loro morte siamo determinati a combattere fino alla eliminazione di Hamas e a alla vittoria completa – ha dichiarato Netanyahu alla fine dell’incontro – L‘ho ringraziato (Sullivan) per il sostegno Usa per le forniture di munizioni per l’esercito, per aver aver bloccato i tentativi Onu di fermare la guerra e per gli aiuti per recuperare gli ostaggi». Un “recupero” che il primo ministro israeliano ha definito “obiettivo centrale”.
Nel frattempo il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby ha dichiarato che Washington vuole che la guerra finisca “il prima possibile” ma che “non detta i tempi a Israele”.
Dal canto suo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha comunque esortato Israele a “fare più attenzione” per salvare vite dei civili nella Striscia.
di: Francesca LASI
aggiornamenti: Micaela FERRARO
FOTO: ANSA/EPA/MOHAMMED SABER