NETANYAHU

Scontri tra manifestanti, ma la protesta ora dilaga tra i riservisti

Nuovi guai per il governo di Benjamin Netanyahu, ora che le proteste contro la famigerata riforma giudiziaria toccano anche i ranghi dell’esercito. Il Primo Ministro ha chiesto allo Stato Maggiore di contenere scioperi e proteste che stanno ora coinvolgendo i ranghi dei riservisti.

La richiesta di Netanyahu arriva dopo 11 giornate di proteste che stanno coinvolgendo centinaia di migliaia di persone in tutto lo Stato di Israele. Dopo due mesi, ora i militari di riserva dell’esercito hanno deciso di non entrare in servizio dopo quello che denunciano come un “imminente cambio di regime”. Tra questi, almeno 700 ufficiali dell’aereonautica, delle forze speciali e del Mossad (i servizi segreti israeliani9 hanno annunciato che cesseranno di presentarsi nei ranghi. Si tratta di un atto dalla valenza simbolica fortissima. Per molti ultraortodossi infatti non servire nell’esercito è al centro di aspre battaglie ideologiche con la destra liberale; si tratta di un “argomento taboo” che ora viene utilizzato come “grimaldello politico” contro l’esecutivo di centro-destra.

Netanyahu ha rifiutato questo comportamento bollandolo come “anarchico” e presentando una lista di mansioni per l’esercito, che comprendono impedire gli slogan contro lui e i suoi ministri, sbarrare le strade ai manifestanti e risolvere il problema dei riservisti. «Mi aspetto – ha detto all’ultima riunione di gabinetto – che i capi di Stato Maggiore e i generali delle varie unità di sicurezza combattano aggressivamente contro il rifiuto di servire nei ranghi. Non c’è spazio per questo rifiuto. Uno Stato che vuole continuare ad esistere non può e non tollererà fenomeni di questo genere».

Tensioni nei cortei

Manifestanti israeliani di destra e sinistra si sono affrontati a Tel Aviv nella tarda serata di sabato, mentre le unità di polizia erano impegnati nel tentativo di tenerli separati. La protesta principale nella città centrale di Tel Aviv ha attirato decine di migliaia di persone sabato. I sostenitori del governo, di cui diversi indossavano maschere per non essere identificati, hanno scambiato insulti e aggredito alcuni manifestanti antigovernativi. I supporters del governo portavano cartelli con scritto “traditori di sinistra”.

A Gerusalemme i manifestanti hanno appeso una bandiera di Israele con la dichiarazione di indipendenza sulle mura della città vecchia.

di: Caterina MAGGI

FOTO: ANSA/EPA/RONEN ZVULUN