Uccello originario di Mauritius, il dodo scomparve dopo che gli esseri umani arrivarono sull’isola dove abitava
Il Dodo, un uccello originario di Mauritius, sarà resuscitato in laboratorio, partendo da un minuscolo frammento di Dna. Ѐ la novità high tech promessa dalla Colossal Biosciences, società americana che aveva già annunciato in passato di riportare in vita Mammut e la Tigre della Tasmania.
Il Dodo era scomparso dalla faccia della terra tra la metà e la fine del XVII secolo dopo l’arrivo degli esseri umani sull’isola dove abitava. Era alto circa un metro e pesava tra i 15 ed i 20 chilogrammi. Si riproduceva deponendo un solo uovo a terra.
Una specie potrebbe essere riportata in vita clonando il Dna da una “cellula residua”, anche se in realtà fino ad ora è stato impossibile da ottenere.
La maggior parte dei progetti di riproduzione mira a ricreare un “proxy” di un animale estinto, attraverso l’ingegneria genetica: modificando il genoma di una specie vivente strettamente correlata, per poi replicare il genoma della “specie bersaglio”.
Il genoma modificato verrebbe quindi impiantato in una cellula uovo di quella specie per svilupparsi. Questo processo deve garantire il corretto sviluppo affinchè l’animale nasca con successo.
«Anche se non siamo neanche lontanamente pronti per iniziare ad impiantare embrioni in surrogati l’azienda dispone attualmente di un team che lavora sulla metodologia di clonazione necessaria per tale processo», racconta l’imprenditore tecnologico Ben Lamm.
L’anticipazione del progetto è stata pubblicata dalla rivista statunitense “Scientific American”.
di: Alice GEMMA
FOTO: PIXABAY