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Il centrodestra al lavoro per blindare i nomi e finire di comporre il quadro

Parte oggi la XIX legislatura italiana, dopo la scelta dei nomi per i presidenti di Camera e Senato. In queste ore il Centrodestra è impegnato a blindare i nomi e finire di comporre la squadra di Governo: Camera e Senato votano stamattina e Letta ha dato mandato al Pd di votare scheda bianca, assicurando che “la maggioranza si sfalderà“: in effetti c’è tensione, perché Forza Italia si è ribellata all’esclusione della Ronzulli dal Governo ed è rimasta fuori dalle presidenze, essendo che il nome per la Camera è arrivato dalla Lega.

Rosato apre alla Camera

All’apertura della prima seduta alla Camera ha preso parola Ettore Rosato, presidente provvisorio in quanto vicepresidente uscente più anziano, ringraziando nel suo discorso introduttivo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è stato tributato da una standing ovation; applauso più tenue invece per l’ex presidente Roberto Fico.

«Per me è un grande onore aprire i lavori, avvertendo il forte senso di responsabilità che comporta in questo tempo complicato a causa prima della pandemia poi con la guerra in Ucraina e la crisi economica», ha dichiarato.

«Il numero di donne elette in questa legislatura è drammaticamente basso. Dobbiamo impegnarci per una parità di genere sostanziale nelle istituzioni», ha proseguito.

Il primo atto della Camera sarà la costituzione del seggio elettorale per la votazione del presidente. L’Assemblea è composta, da oggi, da 400 deputate e deputati (da 630) a seguito della recente riforma costituzionale, che ha anche disposto la riduzione del numero dei componenti del Senato da 315 a 200.

Segre apre al Senato

La prima seduta del Senato è stata aperta dalla senatrice a vita Liliana Segre, salutata con una standing ovation. Primi adempimenti la costituzione dell’Ufficio di presidenza provvisorio e la costituzione della Giunta provvisoria delle Elezioni, che si riunirà per la verifica dei poteri e la proclamazione dei Senatori subentranti. Subito dopo, la seduta riprenderà per l’elezione del presidente. «Rivolgo un caloroso saluto al presidente della Repubblica, a quest’aula e rivolgo un pensiero a Papa Francesco – ha dichiarato in apertura. – Desidero indirizzare al presidente emerito Giorgio Napolitano che non ha potuto presiedere, gli auguri nella speranza di poterlo rivedere presto ristabilito in Senato».

Segre ha poi rivolto un saluto a Mattarella e a Papa Francesco e ha citato la marcia su Roma, ricordando il suo percorso dai banchi di scuola al banco più alto del Senato. C’è stata una standing ovation in Aula, più lunga dai banchi del centrosinistra, ma si sono alzati in piedi anche i senatori di destra, compreso Ignazio La Russa, che ha applaudito. «Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!».

«Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata (come essa stessa prevede all’articolo 138), ma consentitemi di osservare che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione – peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi – fossero state, invece, impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice».

È poi iniziato il flusso per le votazioni. Calderoli ha fatto un passo indietro, dichiarando che “c’è un accordo” su La Russa. E Salvini ha ribadito: «Oggi il centrodestra dará mostra di compattezza, lealtà e unità. Calderoli è un grande ma se c’è da fare un passo di lato lo facciamo».

Le tappe verso il giuramento

Benché i passaggi inizino oggi e nonostante l’accordo in tempi record trovato per i nomi delle presidenze, la strada verso il giuramento e l’entrata in carica del Governo è lunga. Le date papabili sembrano essere il 23 o 24 ottobre, con la fiducia il 25 o 26.

Dopo le elezioni di oggi, tra il 15 e il 16 ottobre i presidenti chiederanno ai senatori e ai deputati di scegliere entro 48 ore il gruppo parlamentare a cui vogliono appartenere.

Tra il 16 e il 17 ottobre ci dovrebbe essere la convocazione da parte dei presidenti dei gruppi parlamentari veri e propri, per la loro costituzione con relativa elezione dei presidenti. A seguire si partirà con le consultazioni da Mattarella.

Tra il 20 e il 21 ottobre si svolgerà a Bruxelles un importante Consiglio europeo ma sarà ancora presieduto da Mario Draghi. Nulla esclude però che fatte le consultazioni al Quirinale, Mattarella possa affidare l’incarico per la formazione del Governo già giovedì 20 ottobre.

A questo punto finalmente si sceglierà il presidente del Consiglio, che presumibilmente sarà Giorgia Meloni e che avvierà le consultazioni. Il premier incaricato salirà al Colle per presentare la lista dei ministri e se non ci saranno obiezioni, il Governo sarà pronto a nascere.

È probabile che il giuramento si terrà lunedì 24, dopodiché nei due giorni seguenti si chiederà la fiducia alle Camere, per la quale saranno necessari 201 sì a Montecitorio e 104 sì al Senato, per via dei tagli ai parlamentari.

di: Micaela FERRARO

FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI