Il Paese ha investito 243 milioni per la manifestazione: secondo il presidente (e l’FMI) è la ricetta per uscire dal default. Ma non tutti sono d’accordo
Pandemia, effetti della guerra in Ucraina, inflazione monstre e default, con conseguente intervento dell’FMI, proteste di piazza e una faticosa risalita. Sono gli eventi che si sono susseguiti in Ghana da quando, nel 2018, ha ottenuto, per la prima volta nella sua storia, l’ospitalità dei Giochi Africani. Ma il presidente, il conservatore Nana Akufo Addo, non ha voluto rinunciare a quella che ha sempre creduto essere una vetrina fondamentale per il Paese (anche in vista delle prossime elezioni). Ha “solo” dovuto accettare lo slittamento di un anno, ma questa necessità potrebbe rivelarsi virtù, visto che il Comitato Olimpico Africano ha approvato che la competizione fosse valevole per la qualificazione a Parigi 2024 per 8 discipline (atletica, pallacanestro 3×3, badminton, beach volley, ciclismo e judo, nuoto, tennis, tennis da tavolo, triathlon, pallavolo e lotta). La manifestazione si svolgerà tra il 5 e il 23 marzo.
La storia dei Giochi Africani
I Giochi Africani, formalmente conosciuti come Giochi All-Africa o Giochi Panafricani, sono un evento multisportivo continentale che si tiene ogni quattro anni, organizzato dall’Unione Africana con l’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali dell’Africa e l’Associazione delle Confederazioni Sportive Africane. Il fondatore delle Olimpiadi moderne Pierre de Coubertin aveva concepito i Giochi Panafricani già nel 1920. Le potenze coloniali che governavano l’Africa all’epoca, però, erano diffidenti nei confronti dell’idea, sospettando che l’aspetto unificante dello sport tra i popoli africani li avrebbe portati ad affermare la propria indipendenza.
All’inizio degli anni ’60, i paesi francofoni dell’Africa, inclusa la Francia, organizzarono i Giochi dell’Amicizia. I Giochi furono organizzati dal Madagascar (1960) e poi dalla Costa d’Avorio (1961). I terzi giochi furono fissati per il Senegal nel 1963. Prima che fossero completati, i ministri africani della Gioventù e dello Sport si incontrarono a Parigi nel 1962; poiché alcuni paesi di lingua inglese stavano già partecipando, li ribattezzarono Giochi Panafricani. I primi si svolsero nel 1965 a Brazzaville, in Congo. Il Comitato Olimpico Internazionale ha concesso il riconoscimento ufficiale come evento multisportivo continentale, insieme ai Giochi Asiatici e ai Giochi Panamericani. Dal 1978, la cadenza è divenuta regolarmente quadriennale e si sono svolti in 8 Paesi diversi. Tutti i 54 membri affiliati all’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali dell’Africa possono prendere parte ai Giochi se non esclusi per violazione del Regolamento Olimpico (il Sudafrica fu ammesso nel ‘95, dopo l’abolizione dell’apartheid, ed ospitò i Giochi nel ‘99) o per motivi politici (il Marocco fu escluso dal ‘87 al 2015 per la disputa sul Sahara occidentale).
Nel corso degli anni, gli atleti hanno gareggiato in 37 sport (di cui due dimostrativi) e 50 nazioni hanno vinto almeno una medaglia ai Giochi africani, su 54 Comitati Olimpici Nazionali partecipanti e 42 nazioni hanno vinto almeno una singola medaglia d’oro. In testa al medagliere ci sono l’Egitto, la Nigeria e il Sudafrica, di poco sopra all’Algeria.
I giochi in Ghana

Quando Akufo Addo candidò il Ghana contro Nigeria e Burkina Faso, vincendo, il Paese aveva raddoppiato la sua crescita economica e nel 2019 aveva il più alto tasso di crescita economica al mondo. Poi, le due crisi consecutive causate dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, hanno drasticamente travolto il “miracolo economico” ghanese. L’inflazione nel 2022 era attorno al 50%, con il valore della moneta (il cedi) che si è deprezzato del 57% in un anno e un debito di circa 58,8 miliardi di dollari, corrispondenti a circa il 105 per cento del suo prodotto interno lordo. Grazie a un accordo con i Paesi creditori, nel maggio del 2023 il Fondo Monetario Internazionale ha concesso al Ghana un prestito da tre miliardi di dollari in tre tranche, vincolate dal rispetto del piano di rientro proposto da Accra.
In questo contesto, il Paese ha speso 195 milioni di dollari per le infrastrutture dei Giochi, come annunciato dallo stesso presidente Akufo Addo, che ha sempre presentato la preparazione alla manifestazione sportiva continentale come la sfida da vincere per uscire dalla crisi. Non è stato facile: Dw.com ha documentato come, appena 7 mesi fa, i cantieri fossero in alto mare e lo scetticismo dilagante. Invece, il 13 febbraio, il premier ha tagliato il nastro al complesso polivalente Borteyman Sports, dove si svolgeranno le gare di nuoto, tennis, pallamano, pallavolo e atletica.
«Quando ogni speranza sembrava perduta, ci è venuta la brillante idea di adottare un approccio ibrido per ospitare i Giochi, ovvero utilizzando le strutture dell’Università del Ghana, che erano in costruzione, così come strutture selezionate che avremmo potuto sviluppare in tempo, qui a Borteyman”, ha detto il presidente durante la breve cerimonia. «Di fronte alle richieste e alle crescenti pressioni di alcuni pessimisti affinché il Ghana si ritirasse dall’ospitare il torneo – ha proseguito – il Ghana è rimasto risoluto e può essere orgoglioso della massiccia infrastruttura sportiva che abbiamo messo in atto per i Giochi, che rappresenterà un’enorme eredità per il Paese». Il premier ha aggiunto che «la costruzione di queste magnifiche strutture polivalenti a Borteyman e all’Università del Ghana per i Giochi africani, dimostra chiaramente l’impegno del governo per lo sviluppo delle infrastrutture sportive tanto necessarie in Ghana».
I giochi vedranno la partecipazione di circa cinquemila atleti d’élite, tremila funzionari esperti e migliaia di tifosi nel Paese, oltre a un pubblico globale stimato di 2,2 miliardi di persone che guarderanno attraverso i media tradizionali e social.
La denuncia dell’opposizione

Ma i quasi 200 milioni di dollari già spesi non sono sufficienti. Lunedì 26, il parlamentare ed ex ministro Samuel Okudzeto Ablakwa, ha pubblicato sui social un documento in cui il ministero della Gioventù e dello Sport e il Comitato Organizzatore Locale dei Giochi quantificano le “spese operative” nel corso della manifestazione in 48 milioni di dollari (mentre il parlamento ne ha approvate per 8 milioni) e chiedono ad alcune aziende statali di coprirli con sponsorizzazioni.
«Un’attenta analisi degli che il presidente Akufo Addo ha incontrato durante i suoi famigerati impegni di raccolta fondi mostra che si è principalmente rivolto ad aziende di Stato come GNPC, Ghana Gas, BOST e GOIL; o aziende private come MacDan, Zoomlion, MODEC e Kosmos, tutte note per l’esecuzione di enormi contratti governativi – scrive Okudzeto Ablakwa -. In particolare, le aziende che appartengono al popolo ghanese, dovrebbero essere costrette dal presidente a sponsorizzare le sue inconcepibili “spese operative”, quando a queste società potrebbe essere consentito di fare investimenti per creare posti di lavoro e contribuire ad affrontare la grave disoccupazione giovanile del Ghana?».
E infine la dichiarazione di guerra (politica): «Un governo che nega ai pensionati i risparmi di una vita, incapace di attrezzare i nostri ospedali, incapace di saldare miliardi di arretrati agli appaltatori, ai produttori indipendenti di energia, ai servizi di ristorazione scolastica, ai lavoratori del settore pubblico, agli insegnanti e agli infermieri in tirocinio, al personale del servizio nazionale, un governo incapace di assumere migliaia di giovani laureati e che ha cercato disperatamente un piano di salvataggio del FMI non deve permettersi di spendere 48 milioni di dollari per un evento di 18 giorni, soprattutto quando il parlamento ne aveva generosamente approvati 8. Sconfiggeremo questa corruzione!».
C’è da dire che l’FMI ha ribadito più volte di apprezzare la strategia del governo Akufo Addo per uscire dalla crisi, cioè investimenti in infrastrutture e drastico taglio al welfare, oltre alla reintroduzione di tasse che aveva tolto ad inizio mandato. Di fatto, ha approvato la scelta di proseguire con i Giochi Africani a discapito delle condizioni di vita di una popolazione già molto provata dall’inflazione, che ha galoppato soprattutto sui prezzi degli alimentari. Una protesta di tre giorni, nel settembre scorso, è stata interrotta con un massiccio intervento delle forze dell’ordine e ha portato a decine di arresti. Ad inizio febbraio, il governo ha dovuto sospendere una tassa sull’energia elettrica, dopo la minaccia dei sindacati di organizzare una nuova mobilitazione.
In Italia (e non solo) molte crisi sono passate in secondo piano prima e nel dimenticatoio poi grazie a prestigiose vittorie sportive. Ma una medaglia del proprio Paese non fa passare la fame.
di Giulia Guidi
foto ANSA