Un gruppo di diplomatici ha rinnovato la richiesta a Biden di graziare il giornalista, “in coerenza con quanto fatto da Obama”
25 ex ambasciatori italiani si uniscono alla campagna internazionale per la scarcerazione di Julian Assange e scrivono direttamente al Governo affinché prenda posizione in merito. L’appello ultimo è rivolto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, cui viene chiesto di “rinunciare ad ogni azione contro Julian Assange, in coerenza con quanto fatto da Obama“.
Le democrazie, si legge nell’appello, “prosperano solo se hanno il coraggio di guardarsi allo specchio“, mentre “solo le dittature silenziano i media“. La lettera fa riferimento alla grazia concessa dall’ex presidente democratico Barak Obama a Chelsea Manning, militare accusata di aver trafugato e inviato a Wikileaks decine di migliaia di documenti riservati quando lavorava nell’intelligence statunitense.
Assange, ricordano i diplomatici, è rinchiuso da 8 anni “nella sede dell’Ecuador a Londra (per sfuggire oltretutto a una poco credibile accusa di stupro)“, mentre “ad aprile è scattato il suo quarto anno di reclusione a Belmarsh, carcere inglese di massima sicurezza, in attesa di esser estradato negli Usa. Le condizioni in cui vive ne hanno gravemente minato la salute“.
Nonostante riconoscano “quanto può nuocere la fuga di rapporti e altri documenti riservati“, i diplomatici ricordano che se la riservatezza “serve a celare crimini di guerra, prevale il dovere del funzionario di denunciarli e il diritto del giornalista di renderli pubblici, si tratti o no di scoop“.
Firmatari dell’appello per la scarcerazione di Assange sono Marco Baccin, Francesco Bascone, Mario Boffo, Rocco Cangelosi, Torquato Cardilli, Giuseppe Cassini, Fabio Cristiani, Antonio D’Andria, Anna Della Croce, Enrico De Maio, Patrizio Fondi, Paolo Foresti, Giovanni Germano, Elisabetta Kelescian, Maurizio Lo Re, Luigi Maccotta, Roberto Mazzotta, Enrico Nardi, Angelo Persiani, Alessandro Pietromarchi, Michelangelo Pipan, Giancarlo Riccio, Antonio Tarelli, Maurizio Teucci e Bernardo Uguccioni.
di: Marianna MANCINI
FOTO: ANSA/EPA/OLIVIER MATTHYS