EPA/ANATOLY MALTSEV

I treni tra Simferopol e Sevastopol sono fermi. Incendi a Kiev

La guerra in Ucraina entra nel 449esimo giorno.

Le unità dell’esercito russo si sono ritirate a 570 a nord di Bakhmut, lasciando scoperti i fianchi dei suoi stessi combattenti. Il capo del gruppo mercenario russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, le ha quindi accusate del ritiro.

A comunicarlo è il Guardian. «Sfortunatamente, unità del ministero della Difesa russo si sono ritirate fino a 570 metri a nord di Bakhmut, esponendo i nostri fianchi – ha detto Prigozhin in un messaggio vocale -. Faccio appello ai vertici del ministero della Difesa pubblicamente perché le mie lettere non vengono lette». 

Esplosione sulla ferrovia in Crimea

Una forte esplosione sulla ferrovia in Crimea ha provocato l’arresto del traffico tra Simferopol e Sevastopol. Lo riferisce su Telegram il leader regionale Sergei Aksyonov. Le autorità ferroviarie hanno attribuito il deragliamento ad un'”interferenza esterna”.

Secondo Mosca si tratta di sabotaggio. Secondo il numero uno dell’intelligence militare ucraina, Andrey Yusov, invece, “sugli stessi binari vengono trasportate altre cose”, non solo grano “ma in particolare armi, missili anticarro, veicoli blindati e tutti gli altri mezzi utilizzati per la guerra di aggressione. Pertanto è del tutto naturale che i binari non abbiano retto ora non funzionino per un po'”.

Continuano intanto gli attacchi su Kiev, con esplosioni ravvicinate che hanno provocato numerosi incendi. L’amministrazione militare della Capitale su Telegram: “continua una serie di attacchi aerei su Kiev, senza precedenti per potenza, intensità e varietà. Il nono attacco aereo consecutivo sulla capitale dall’inizio di maggio. Questa volta l’attacco è stato effettuato dai bombardieri strategici Tu-95ms, Tu-160 della regione del Caspio, probabilmente da missili da crociera del tipo X-101/555. Dopo aver lanciato i razzi, il nemico ha schierato i suoi droni da ricognizione sulla capitale. Secondo le informazioni preliminari, tutti i bersagli nemici nello spazio aereo di Kiev sono stati individuati e distrutti”.

Zelensky: “nessuna pace senza la restituzione della Crimea”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky comunica che nessuna pace sarà sancita senza la restituzione della Crimea. Lo ha detto parlando a una cerimonia dedicata alla giornata della memoria delle vittime del genocidio dei Tatari di Crimea: «ora sempre più leader si rendono conto che senza la restituzione della Crimea non ci sarà un ritorno della pace nelle relazioni internazionali e del pieno potere del diritto internazionale», ha dichiarato. 

Moldavia: “vogliamo aderire a Ue prima possibile”

La presidente della Moldavia Maia Sandu intanto, serra i ranghi sull’adesione all’Ue: “vogliamo aderire il prima possibile”, ha spiegato in un’intervista all’agenzia di stampa Afp. «Crediamo di poter salvare la nostra democrazia solo facendo parte dell’Ue. La Russia continuerà a essere una grande fonte di instabilità negli anni a venire e noi dobbiamo proteggerci».

Gli Stati Uniti non consentono a Kiev di addestrarsi sugli F16

Gli Stati Uniti sono riluttanti ad approvare qualsiasi trasferimento degli F16 a Kiev che “ai piloti ucraini attualmente non è nemmeno permesso di addestrarsi sugli F-16 di proprietà degli Stati europei”. A riferirlo al New York Times è stato un alto funzionario ucraino che ha parlato in condizione di anonimato.

L’amministrazione Biden non è convinta che l’Ucraina abbia bisogno dei costosi jet. La riluttanza americana a consentire l’addestramento limita fortemente una nuova coalizione europea proposta per aiutare l’Ucraina a ottenere e far volare gli F-16.

Attacco missilistico nel Donetsk

«Questa notte i russi hanno lanciato un attacco missilistico su Kostyantynivka nella regione di Donetsk, a seguito del quale sono stati danneggiati due grattacieli, due case private, due edifici amministrativi e un negozio. Una persona è rimasta uccisa ed un’altra è ferita», ha comunicato il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, su Telegram, riporta Ukrinform.

Il ministero della Difesa russo ha comunicato che nei bombardamenti in Ucraina sono stati colpiti “grandi depositi di armi e attrezzature militari di fabbricazione straniera e truppe di riserva nemiche”. «Tutti i bersagli designati sono stati colpiti», ha detto il ministero, citato dall’agenzia Ria Novosti, aggiungendo che è stato anche “impedito l’avanzamento delle riserve ucraine nelle aree di combattimento”.

Tajani: “dobbiamo essere cauti sulle divisioni russe”

«In Ucraina la situazione è drammatica, come si vede anche dai fatti di questa notte, con uno stallo sanguinoso nel Donbass in attesa della controffensiva di Kiev». Ha detto così Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, durante le comunicazioni nell’Aula Convegni del Senato davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera ed Esteri del Senato, nell’ambito dell’esame congiunto in merito alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali per l’anno 2023. «L’esplosione di droni sul Cremlino, le difficoltà denunciate dalla Wagner e i suoi rapporti conflittuali con l’establishment militare russo potrebbero essere un sintomo delle divisioni e delle debolezze crescenti di Mosca ma dobbiamo sempre e comunque essere cauti».

Putin media tra Azerbaigian e Armenia

Il presidente dell’Azerbaigian Aliev e il primo ministro dell’Armenia Pahinyan si incontreranno il 25 maggio a Mosca per cercare di riportare la pace tra i due Paesi con la mediazione del presidente russo Vladimir Putin. Lo riporta ANSA.

di: Micaela FERRARO

Aggiornamenti di: Alice GEMMA

FOTO: EPA/ANATOLY MALTSEV