Intanto una delegazione Onu incontra il governo sulla questione femminile
Il 2022 sarà anche passato, ma le sue tragedia sono rimaste qui. Come quella dell’Afghanistan, dimenticato dopo i primi mesi di solidarietà, dove un’esplosione vicino all’ingresso dell’aeroporto militare di Kabul ha causato numerose vittime e feriti.
Lo ha riferito il portavoce del ministero dell’Interno afghano, Abdul Nafay Takoor, senza fornire al momento dettagli più precisi; il numero delle vittime sarebbe in costante aggiornamento. Nessuno al momento ha rivendicato la responsabilità dell’esplosione. Le ipotesi è che si tratti di gruppi affiliati a Isis, “concorrente” dei talebani e impegnato con loro in un braccio di ferro tra integralisti fatto di attentati e massacri che hanno un unico denominatore: le vittime civili che provocano.
Intanto un ufficiale delle nazioni unite è stato ricevuto a Kabul per aprire un tavolo di dialogo con il governo talebano sulle misure di bando delle donne dalle organizzazioni non governative che operano in Afghanistan; una decisione presa dagli “studenti coranici” che ha scatenato vive proteste nei confini nazionali ma anche in tutto il mondo. Le ong operanti sul territorio afghano denunciano che in questo modo centinaia e migliaia di Afghani moriranno per la mancanza di assistenza, scaturita dalla decisione talebana.
Potzel Markus, responsabile Onu per l’Afghanistan, ha incontrato Maulvi Abdul Salam Hanafi per discutere di questa decisione e anche di quella di estromettere le donne dagli atenei: «bandire le donne dalle ngo e negare il loro diritto all’istruzione e alla formazione danneggia milioni di persone in Afghanistan e impedisce la consegna di aiuti vitali alle donne, uomini e bambini afghani» ha commentato Markus.
di: Caterina MAGGI
FOTO: EPA