Cappelli realizzati a mano con materiali di riciclo per evitare di sbirciare il foglio del compagno: l’iniziativa di una professoressa di ingegneria

Creare da sé un cappello “anti-sbirciata” potrebbe migliore i risultati degli esami? Secondo Mary Joy Mandane-Ortiz, professoressa di ingegneria meccanica al Bicol University College of Engineering di Legazpi, nelle Filippine, sì.

Prendendo ispirazione da un’immagine virale nel 2013 in cui un gruppo di studenti di Bangkok sostenevano un’esame con dei paraorecchie, infatti, la docente ha chiesto ai suoi studenti di indossare un copricapo che impedisse loro di copiare e sbirciare durante i test. Un “modo divertente” per garantire “integrità e onestà”, come ha raccontato lei stessa alla Bbc.

I ragazzi si sono presentati agli esami di medio termine, sostenuti nella terza settimana di ottobre, con ogni sorta di copricapi, creati con oggetti della quotidianità e materiali di riciclo, ma anche cappelli, caschi o maschere di Halloween, dando prova di grande creatività.

La professoressa ha pubblicato il risultato dei “cappelli anti-cheating” sui social network, le foto sono diventate virali nelle Filippine e non solo. Molte scuole e università si sono ispirate e hanno replicato l’esperimento.

Secondo Mandane-Ortiz, inoltre, i rendimenti sarebbero stati migliori e nessuno studente è stato beccato a copiare.

di: Alessia MALCAUS

FOTO: SHUTTERSTOCK